
Un’altra tragedia al largo delle coste turche riguarda i migranti.
Le rotte nel mar Mediterraneo non sembrano cessare nemmeno ora con il rigido clima dell’inverno. E con i pericolosi viaggi dei migranti aumentano anche i naufragi e le vittime, e purtroppo molto spesso si tratta di bambini: anche in questo caso le quattro vittime disperse nelle acque al largo della costa turca di Bodrum avevano tra i due e i sei anni;
poco prima altri due bimbi iracheni erano stati ritrovati morti più a nord, nei pressi di Cesme (Smirne). Un’altra terribile strage avvenuta sempre nel Mar Egeo e altre vittime che si aggiungono ai tremiladuecento migranti morti dall’inizio del 2015.
Le fonti locali turche riferiscono che martedì la guardia costiera del luogo ha salvato la vita a oltre duecento persone che viaggiavano sempre nello stesso mare. Per i prossimi giorni sono previste cattive condizioni metereologiche e le autorità turche hanno intensificato i controlli per poter agire tempestivamente nel caso di un altro naufragio.
I paesi più coinvolti nella crisi dei migranti si riuniranno giovedì 17 a Bruxelles dove i leader di Germania, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Svezia, Finlandia e Grecia discuteranno sulla cooperazione con la Turchia per fronteggiare tale emergenza.
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