Matteo Renzi ora ci prova con il taglio delle tasse

Matteo Renzi ora ci prova con il taglio delle tasse

Matteo Renzi, alla Berlusconi, ora prova a riconquistare l’elettorato con il taglio delle tasse.

Sarà una sparata preelettorale? Uno spot pubblicitario? Lo sostengono in molti, eppure le elezioni, caso raro in Italia, non sono alle porte.

Fatto sta che qui da noi lo sport preferito è quello di criticare ferocemente quando le cose non si fanno.

Quando si cerca di farle, le si critica ancora più ferocemente dicendo che è solo pretattica, un modo per aumentare nei sondaggi.

In questo siamo molto carenti di obiettività, siamo molto poco laici. In realtà quando ci mettiamo in testa una cosa, per partito preso, manteniamo quell’idea anche quando va a cozzare poi con la ragione e coi fatti.

Matteo Renzi promette una vera e propria rivoluzione copernicana nel campo delle tasse, una manovra che vale 35 miliardi in tre anni.

Cioè fino al 2018, anno di fine legislatura. Beh, in questo caso non si può dire che manchi una visione, una prospettiva, una strategia.

Ma dicevamo che la manovra prevede l’abolizione delle tasse sulla prima casa, e anche quella sui terreni agricoli.

Si tratterà poi di ridurre Ires e Irap, per rendere alla fine del discorso la pressione fiscale complessiva assimilabile alle medie europee, cioè quelle da Paese civile.

Berlusconi dice che se Renzi presenterà precise norme in questo senso, Forza Italia sarà pronta a votarle.

Nonostante Brunetta, ovviamente, che chissà che cosa si inventerà pur di dire che queste norme non sono precise.

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