Bonus caldaia 2019: ecco le agevolazioni e come si richiedeva

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Ascoltando le notizie del telegiornale molto spesso riusciamo a sentire molte notizie negative come il caso di varie notizie di cronaca oppure positive se si tratta di varie agevolazioni che possono aiutare i cittadini ad avere qualcosa in più nelle tasche.

A volte non si tratta della persona ma di ciò che le serve come la casa e sui lavori di ristrutturazione che servono in ogni caso.

Se invece si tratta della caldaia, nel 2019 si ha avuto un bonus per la caldaia.

Ecco di cosa si trattava e come si poteva richiedere.

Quali erano le agevolazioni?

Il bonus caldaia nel 2019 ha avuto un grande successo perché molte persone che avevano la necessità di cambiare la vecchia caldaia e sostituirla con una nuova ha potuto farlo grazie a questa agevolazione che ha permesso a tutte le persone di detrarla fino al 50% in meno.

Questa spesa è scattata dal 1° gennaio del 2019 e aveva come scopo principale il risparmio energetico sull’ambiente e anche sul portafoglio delle famiglie italiane.

Il bonus poteva arrivare anche al 70% per le spese di sostituzione di tutti gli impianti per la nuova caldaia e per i nuovi sistemi di termoregolazione che si doveva affrontare.

Questo Econonus è riconosciuto per quanto riguarda la detrazione fiscale entro il limite di 30.000 € di spesa per la sostituzione della caldaia o del vecchio impianto di climatizzazione, con anche gli impianti di caldaie a condensazione di classe energetica anche superiore alla classe A.

Se invece l’impianto era inferiore alla classe A il bonus caldaia non poteva essere accettato.

Ovviamente c’era bisogno prima di un controllo da parte di persone specializzate nel lavoro di controllo e pulizia della caldaia, erano loro i primi a consigliare di sostituirla o aspettare ancora dato che era come nuova.

In base poi a questi consigli si poteva scegliere di sostituirla o meno e richiedere il bonus caldaia, ma prima ancora bisognava anche controllare i vari documenti per poter richiedere questa detrazione fiscale.

Essi erano la certificazione dei produttori delle caldaie e delle varie valvole termostatiche a bassa inerzia, nel caso di impianti di potenza non superiore a 100 kW; e la dichiarazione redatta e compilata da un tecnico abilitato.

In aggiunta c’erano anche da tenere sotto controllo la ricevuta dell’invio effettuato all’ENEA che certifica la garanzia della documentazione mandata e aver ricevuto la raccomandata via posta.

Le varie fatture che testimoniano le spese sostenute per le varie operazioni fatte alla caldaia e anche alle ricevute del bonifico postale e/o bancario.

Come si richiedeva?

Come scritto prima, per controllare se la propria caldaia aveva bisogno di essere sostituita occorreva fare vari controlli grazie ai vari tecnici, e dopo aver seguito i loro consigli, si doveva far domanda all’ENEA per la sostituzione dalla vecchia alla nuova, con tanto di cambi impianto se era necessario.

In questo modo si aveva la possibilità della detrazione fiscale suddiviso a rate che saranno poi scalate l’anno successivo, ovvero il 2020.

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