Transazione novativa: che cosa significa? Che differenza c’è con la transazione pura?

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Quando si fa un colloquio lavorativo molti sono gli obblighi e le regole che deve seguire il lavoratore e anche varie regole che il datore di lavoro deve promettere al nuovo assunto.

In questo modo si creano molti accordi prima di intraprendere l’attività lavorativa e fare in modo che il nuovo assunto si trovi a proprio agio sul posto di lavoro.

In questo modo si evitano anche disaccordi e problemi sia con i colleghi che con il capo, se ciò dovesse accadere in quale caso si tratta di transazione novativa, cosa significa?

Qual è la differenza con la transazione pura?

Che cosa significa?

Le parole transazione novativa, nel linguaggio normale, preso dal dizionario, è un comportamento con il quale due o più parti prevengono all’insorgere di una lite, oppure pongono fine ad una lite facendosi reciproche concessioni.

Ma in molti altri casi, come nel linguaggio lavorativo/giuridico, esso è semplicemente la cessazione di un precedente rapporto di lavoro per iniziarne uno nuovo, è importante che la fine del rapporto precedente sia del tutto estinta, finita, così il nuovo contratto sostituirà in modo definitivo quello vecchio.

In questo modo si evita anche che si verifichi una situazione di oggettiva incompatibilità tra il rapporto preesistente e l’accordo del lavoro e del contratto transattivo nuovo.

Secondo la normativa legittima del lavoro,  se la transazione non ha effetto nominativo è necessario che le reciproche concessioni controllino e confermino una sostituzione per intero del precedente rapporto di lavoro, realizzando in questo modo una compatibilità completa e nuova.

A volte la procedura può richiedere molti giorni, e finché il precedente rapporto non è chiuso non è possibile lavorare per altre persone.

In mancanza della pattuizione, che sono previste nelle prestazioni delle transizioni novative, non è possibile il normale rimedio della cessazione del precedente contratto lavorativo, previsto d’altronde nelle clausole del documento firmato dal lavoratore.

La transazione novativa non si trova una specifica collocazione nel codice civile, ma si ricava dall’art. 1976 del codice civile.

Che differenza c’è con la transazione pura?

Viene chiamata transazione pura, oppure mista, quando si possono creare, estinguere oppure modificare le reciproche concessioni ed i precedenti rapporti da quello che ha formato l’oggetto della pretesa e della contestazione delle parti di un accordo lavorativo.

La concessione pura si trova nello stesso articolo della transazione novativa, ovvero l’art. 1976, ma nel 2°comma.

Per fare in modo che il nuovo contratto sia legale, tutte le parti devono possedere dei requisiti di idoneità, e sicurezza, soggettiva che aiuta così a compiere gli atti giuridici, questo significa che chi  possiede la capacità di agire, e la capacità giuridica, facendo sempre riferimento al contratto di transazione nuovo.

Tutte le transazioni devono essere messe  per iscritto, però fatta eccezione per altre tipologie di cambio contratti che hanno come oggetto i rapporti giuridici menzionati nell’art. 1350 del c.c., esse devono essere redatte per atto pubblico o scrittura privata, il fine ultimo, se non si riesce a trovare un accordo, è prevista la pena di nullità.

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