
Nichi Vendola sogna un nuovo partito politico della sinistra che sia alternativo a Matteo Renzi.
Il lancio del progetto è previsto ad ottobre. Ma i limiti sono molteplici. Innanzitutto non si fa un partito contro qualcuno, in questo caso contro Matteo Renzi.
Raccogliere, come dice Vendola, le persone rimaste deluse dalla politica governativa del PD, è un’operazione di accattonaggio politico, raccogliticcia, senza un futuro.
Siamo convinti che non bastano le parole affascinanti di Vendola per costruire un consenso. Il consenso è fatto di tante cose.
Umiltà, ad esempio, che né lui né altri personaggi più a sinistra del Pd hanno. Capacità di stare insieme senza litigare ogni volta che finiscono le elezioni, prerogativa assente in Vendola e negli altri personaggi a sinistra del Pd.
Senso del realismo, cosa, al di là dei racconti favolosi che ogni volta ci propina l’ex presidente della regione Puglia, non esiste proprio.
Per cui, aspettiamo che al suo appello rispondano Cofferati, e poi Civati e poi Fassina e poi tutti gli altri.
Ma possiamo stare assolutamente certi che, finite le elezioni, una volta creata una presunta unità, ricominceranno come sempre a litigare.
Questa è la storia della sinistra italiana da Pci in poi, c’è poco da fare.
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