Ad Atene riapre la Borsa, che va subito sotto di un 23%.
Si sapeva che sarebbe andata così, tuttavia il botto è notevole, e qualche speranza in un risultato migliore sicuramente c’era.
Dopo che i listini in Grecia si erano fermati per oltre un mese, la doccia fredda. Anzi, gelata.
L’ultima seduta di contrattazione prima dello stop di 5 settimane, c’era stata il 26 giugno, quando si era in piena contrattazione per la ristrutturazione del debito greco.
In quella circostanza si decise che era meglio che i mercati stessero fermi per un po’.
In particolare, alla riapertura i titoli finanziari, erano in rosso del 20%, trascinati dalla Banca Nazionale Greca, che perdeva il 30%. Si calcola che nell’ultimo anno Atene abbia perso il 47%.
Ma in generale le borse europee non sembrano seguire i risultati pessimi di Atene, e, anzi, registrano qualche risultato positivo.
Nel frattempo arriva qualche segnale positivo in Italia circa l’indice PMI manifatturiero, che fa registrare a luglio l’aumento più consistente degli ultimi quattro anni.
In Grecia, al contrario, l’indice PMI è sceso a 30 punti, ai minimi dall’inizio delle serie storiche. Altri guai per Tsipras, altre gatte da pelare.
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