Atene – 23% in Borsa alla riapertura

Partono dalla Siria i raid Usa contro l'Isis Partono dalla Siria i raid Usa contro l'Isis, dopo l'autorizzazione del Presidente Barack Obama. Ufficialmente i raid servono a difendere e appoggiare i ribelli siriani addestrati dagli americani nell'ambito della strategia anti Isis. La decisione Usa è arrivata, ma è stata sofferta, dopo che c'è stato un dibattito di circa un mese sul da farsi. Alistair Baskey, portavoce ufficiale della Casa Bianca, ha affermato che "questi gruppi di ribelli sono stati addestrati ed equipaggiati per combattere contro lo Stato Islamico". Ma in realtà non si capisce bene se questi irregolari possano combattere anche contro le milizie più o meno regolari del criminale siriano, il presidente Al Assad. La situazione, dunque, è molto complessa in quella regione del vicino oriente. I Turchi combattono contro i Curdi, l'Isis e qualche volta contro Assad. Assad combatte l'Isis, è neutro verso i Curdi e qualche volta combatte contro i Turchi. I Curdi combattono l'Isis e le milizie turche. Gli americani, per i loro interessi, si servono talvolta degli uni, talvolta degli altri. Insomma, tutti contro tutti in una regione dove l'idea della pace sembra un lontano ricordo. Ammesso che qualche volta una vera pace ci sia mai stata.
Partono dalla Siria i raid Usa contro l'Isis Partono dalla Siria i raid Usa contro l'Isis, dopo l'autorizzazione del Presidente Barack Obama. Ufficialmente i raid servono a difendere e appoggiare i ribelli siriani addestrati dagli americani nell'ambito della strategia anti Isis. La decisione Usa è arrivata, ma è stata sofferta, dopo che c'è stato un dibattito di circa un mese sul da farsi. Alistair Baskey, portavoce ufficiale della Casa Bianca, ha affermato che "questi gruppi di ribelli sono stati addestrati ed equipaggiati per combattere contro lo Stato Islamico". Ma in realtà non si capisce bene se questi irregolari possano combattere anche contro le milizie più o meno regolari del criminale siriano, il presidente Al Assad. La situazione, dunque, è molto complessa in quella regione del vicino oriente. I Turchi combattono contro i Curdi, l'Isis e qualche volta contro Assad. Assad combatte l'Isis, è neutro verso i Curdi e qualche volta combatte contro i Turchi. I Curdi combattono l'Isis e le milizie turche. Gli americani, per i loro interessi, si servono talvolta degli uni, talvolta degli altri. Insomma, tutti contro tutti in una regione dove l'idea della pace sembra un lontano ricordo. Ammesso che qualche volta una vera pace ci sia mai stata.

Ad Atene riapre la Borsa, che va subito sotto di un 23%.

Si sapeva che sarebbe andata così, tuttavia il botto è notevole, e qualche speranza in un risultato migliore sicuramente c’era.

Dopo che i listini in Grecia si erano fermati per oltre un mese, la doccia fredda. Anzi, gelata.

L’ultima seduta di contrattazione prima dello stop di 5 settimane, c’era stata il 26 giugno, quando si era in piena contrattazione per la ristrutturazione del debito greco.

In quella circostanza si decise che era meglio che i mercati stessero fermi per un po’.

In particolare, alla riapertura i titoli finanziari, erano in rosso del 20%, trascinati dalla Banca Nazionale Greca, che perdeva il 30%. Si calcola che nell’ultimo anno Atene abbia perso il 47%.

Ma in generale le borse europee non sembrano seguire i risultati pessimi di Atene, e, anzi, registrano qualche risultato positivo.

Nel frattempo arriva qualche segnale positivo in Italia circa l’indice PMI manifatturiero, che fa registrare a luglio l’aumento più consistente degli ultimi quattro anni.

In Grecia, al contrario, l’indice PMI è sceso a 30 punti, ai minimi dall’inizio delle serie storiche. Altri guai per Tsipras, altre gatte da pelare.

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