
Fatima, ovvero come si decapita in nome di Allah. La ragazzina farneticante in nome del suo dio rilascia un’intervista al Corriere della Sera.
Parla di ragione e di ragionevolezza la ragazza. Ne parla ma non utilizza né la ragione né la ragionevolezza.
La ragazza italiana parla della Sharia, dell’obbedienza ai precetti della Sharia, e ogni tanto intercala con qualche parola araba.
E parla di obbedienza pura, e dice che quando viene decapitato qualcuno, loro – ci si mette anche lei – quando fanno un’azione del genere, stanno obbedendo alla Sharia.
Ovviamente in nome della ragione e della ragionevolezza. Così, fra farneticazioni inascoltabili e imbecillità di sovrumano spessore continua la sua intervista.
Fatima, faccia da ebete e cervello ridotto ai minimi termini, talmente piccolo che non si rende nemmeno conto di quello che dice quando accusa tutti gli altri di essere ignoranti perché non conoscono la Sharia.
Come se l’ignoranza consistesse nel non conoscere la Sharia e non nell’ostentare un’idea ottusa e criminale della vita.
Ammesso che la sua possa essere considerata un’idea, visto che il regno delle idee appartiene agli uomini e non gli animali. Perché colui che utilizza ottusamente le parole senza criticare, senza usare, per l’appunto né la testa né la ragione, non appartiene al mondo degli esseri umani.
E’ come una mucca che rumina, non ha idee, non ha fantasia, non produce, rumina. Ma è una mucca che sa uccidere.
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