Secondo l’FMI, il Fondo Monetario Internazionale, la crisi greca non genera un contagio significativo.
In occasione della consueta rendicontazione delle stime di crescita europea, oggi l’organismo ha avuto modo di esprimersi in questi termini sufficientemente rassicuranti.
L’FMI sostiene tra l’altro che, anche dopo il referendum greco, la reazione dei mercati è stata relativamente calma.
L’organismo ha però anche fatto notare che ovviamente gli sviluppi della situazione finanziaria ellenica hanno messo sotto pressione i titoli più a rischio.
E dunque? Cosa vuol dire questo? Forse che ci si è resi improvvisamente conto che un’economia che rappresenta solo il 2% del Pil in Europa, non è in grado di terremotare l’intero bastione europeo, pur se versa in pessime condizioni? Ma non si sapeva pure prima questo?
Possibile che il restante 98% dell’Europa non trovi un modo ragionevole e ragionato per aiutare la Grecia a tirarsi fuori dall’impaccio?
In fin dei conti, il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto in rialzo le stime di crescita per l’intera europa.
Forse è il caso che la UE e i creditori di Atene facciano uno sforzo suppletivo sul debito di Atene.
Dopo l’intervento di Tsipras al Parlamento Europeo di ieri, probabilmente la politica ha ricominciato a dire qualcosa, presentandosi anche lei sulla strada piena di buche della civiltà, e rivendicando un ruolo molto più forte rispetto alla dittatura dell’economia e della finanza degli ultimi lustri.
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