
La musica classica, come quella di Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Beethoven è considerata al pari di un farmaco salva cuore. Durante il loro ascolto è stato sperimentato che migliora la pressione sanguigna di chi ascolta.
I ritmi della musica classica sono più regolari e delicati, così come quello del cuore, hanno effetto rilassante e producono un rallentamento del battito cardiaco.
Uno studio dell’Università di Oxford è stato presentato al Congresso della British Cardiovascular Society di Manchester.
Secondo quanto scrive il “Telegraph”, i cardiologi hanno esaminato gli studi che si sono occupati dei vari generi musicali e del loro effetto sulla pressione sanguigna e frequenza cardiaca.
La musica classica che segue il ritmo di dieci secondi ha avuto il maggiore impatto sulla salute e ha ridotto la pressione sanguigna.
Al contrario brani di musica classica, che avevano un ritmo più veloce, ad esempio le “Quattro Stagioni” di Vivaldi, non hanno raggiunto lo stesso risultato su cuore e sangue.
Peter Sleight, autore dello studio e cardiologo dell’Università di Oxford commenta, “la musica si usa già come terapia rilassante, ma questo lavoro ha revisionato gli studi sull’argomento e controllato la loro efficacia. Abbiamo – aggiunge – fornito una migliore comprensione di come le note di brani classici molto famosi e soprattutto determinati ritmi possono avere precisi effetti sul cuore e sui vasi sanguigni. Ma sono necessari ulteriori studi – conclude – che potrebbero ridurre lo scetticismo, ancora imperante, sul ruolo terapeutico della musica”.
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