Papa Francesco ancora una volta torna sulla delicata e drammatica questione immigrati dicendo senza mezze misure che cacciarli da un Paese all’altro si chiama uccidere.
Il Papa nell’incontro con i ragazzi del Movimento Eucaristico Giovanile affronta di nuovo la questione dei migranti.
Il Pontefice si riferisce in modo particolare ai profughi Rohingya, il gruppo etnico di religione islamica che è stato respinto negli ultimi tempi da Birmania, Malesia, Thailandia, Indonesia.
“Pensiamo a quei nostri fratelli cacciati da un Paese e poi da un altro. Vanno sul mare, quando arrivano a un porto, gli danno un po’ d’acqua e poi li cacciano ancora. Questo è un conflitto non risolto. Si chiama guerra, violenza, uccidere”.
Dice Bergoglio che esorta a risolvere le tensioni con il dialogo e “senza perdere la propria identità” e “nel rispetto” di se stessi e di tutti.
“Ragazzi – dice il Papa – “non abbiate paura delle tensioni, ma anche siate furbi, perché se ami la tensione per la tensione, questo ti fa male e ti distrugge”.
“Soltanto in paradiso non ci saranno i conflitti” – continua il Papa – “Che cosa sarebbe una famiglia, una società senza conflitti? Sarebbe un cimitero, perché soltanto nelle cose morte non ci sono conflitti e tensioni”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.