La Giornata Mondiale dei Poveri cade il 19 novembre ed è una ricorrenza piuttosto recente istituita da Papa Francesco alla fine del Giubileo della misericordia, tramite la lettera apostolica denominata “Misericordia et miseria”. Questa giornata è dedicata proprio ai poveri, agli esclusi e agli emarginati.
Che cos’è la Giornata Mondiale dei Poveri
Papa Francesco ha istituito questa ricorrenza per accogliere in piazza San Pietro i poveri, ma anche le persone comuni, ai fini di creare una comunità basata sulla condivisione. Ma chi sono, al giorno d’oggi, i poveri nel nostro Paese? Stiamo parlando di tutte quelle persone, di ogni età, che sono vittime di violenze, soprusi, della guerra, delle torture, dell’analfabetismo, della mancanza di lavoro, della tratta, della schiavitù, dell’ignoranza, della privazione della libertà e della dignità, dell’emergenza sanitaria e dell’esilio e della miseria. Un esercito composto da migliaia, forse milioni di volti differenti, da chi in Italia ci è nato e da chi ci è arrivato. Un esercito di persone che solitamente cammina un passo indietro rispetto alla “società comune” ma che, in quest’occasione, ha modo di vedere accesi i riflettori su di sé. Papa Francesco ha fatto sue le celebri parole di San Francesco d’Assisi, che diceva come non si possa rimanere indifferenti davanti a qualsiasi forma di povertà.
Interessante il concetto di come non basti fare volontariato ma sia necessario includere maggiormente queste persone nella società e nella nostra vita quotidiana. Una giornata che cade una volta all’anno, quindi, ma con la speranza che possa favorire la vera condivisione e la reale integrazione perché, purtroppo, in un mondo che verte sempre di più sull’individualismo e sulla paura del “diverso”, ci sono sin troppe persone che, su base quotidiana, non degnano neanche di un’occhiata chi sta peggio di loro e si trincerano nel comfort di quella che viene definita, e che per molti aspetti certamente è, una “ricchezza sfacciata”.
Le iniziative da intraprendere
La prima cosa da fare è segnarsi la data sul calendario perché il 19 novembre prossimo ognuno di noi potrà scendere in piazza San Pietro e mescolarsi a tutte quelle persone che hanno dovuto affrontare o stanno ancora affrontando molte difficoltà e si ritrovano a vivere ai margini della società. La fratellanza e la condivisione, quindi, sono al centro di questa ricorrenza che vuole ricordarci come siamo tutti appartenenti alla razza umana e come, pertanto, sia necessario amarci e aiutarci gli uni con gli altri. Basta parlare soltanto, è arrivato il momento di agire: è consigliabile tenere d’occhio le informazioni date dalla propria diocesi per partecipare attivamente alle varie iniziative ed è anche possibile cogliere quest’occasione per cambiare atteggiamento, se necessario, e implementare nella propria vita quotidiana delle azioni e delle attività che includano anche una genuina vicinanza a chi soffre.