I beni di lusso sembrano andare a gonfie vele: nel settore le vendite online aumentano del 6% arrivando a 14 miliardi nel 2014, rispetto a un totale di 224 miliardi.
Nel 2013 le vendite online nel lusso erano state di nove miliardi rispetto a un totale di 218 miliardi.
Tutti questi dati sono riportati da uno studio denominato Digital Inside, curato dalla fondazione Altagamma e da McKinsey. Nella ricerca viene pure sottolineato il fatto che le vendite online nel settore ormai incidono per il 6% sul mercato totale.
Dati decisamente incoraggianti e in continua crescita. Peraltro le stime dicono pure che la percentuale dovrebbe raggiungere il 18% per il 2015.
Il lusso quindi tira ancora, ed è un mercato fiorente, sia in rete che non. Non a caso si dice che i beni cosiddetti di lusso hanno risentito poco o niente della crisi. Chi ha i soldi ed è abituato a spendere nel lusso, lo fa ancora e non bada a spese.
Il problema vero è che si allarga sempre di più la forbice fra chi ha poco o niente e coloro che hanno molto. Meno ceto medio, insomma.
Male, molto male: un fatto contrario ai principi cardine della Costituzione, fra cui l’uguaglianza, ovviamente.
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