
19A seguito di un’assemblea sindacale regolarmente convocata, Roma chiude le porte di alcuni dei siti archeologici più importanti: Colosseo, Foro Romano e Palatino, Terme di Diocleziano e Ostia Antica.
I turisti in fila da tempo si sono trovati davanti un cartello in cui si dichiarava che fino alle 11.30 i monumenti sarebbero stati chiusi,e si è creato scompiglio. Il garante degli scioperi Roberto Alesse, scrive in una nota:
“La chiusura ai visitatori dei principali siti archeologici della Capitale, motivata da un’assemblea sindacale porta, ancora una volta, alla ribalta l’urgenza di ricomprendere la fruizione dei beni culturali tra i servizi pubblici essenziali. Lasciare la fruizione del nostro patrimonio culturale fuori dai servizi pubblici vuol dire continuare a dare una pessima immagine del Paese ai cittadini e ai milioni di turisti che quotidianamente scelgono di vistare le nostre città“.
Francesco Prosperetti, il sovraintendente di Roma, spiega che l’amministrazione è dispiaciuta per l’accaduto ma che l’assemblea non poteva essere vietata. Tuttavia, come previsto, il siti sono stati riaperti alle 11:30 di questa mattina.
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