
Milano, la città italiana con il mood più internazionale, è spesso al centro dell’attenzione di chi ha intenzione di lanciarsi in ambito imprenditoriale.
Nel 2024, ha senso aprire un negozio nel capoluogo lombardo? Prima di rispondere, vediamo un attimo alcuni dati degli ultimi anni. Dal 2018 al 2023, in città hanno abbassato le serrande circa 1500 negozi. Tra Covid, inflazione e consolidamento dell’e-commerce, sono diversi i fattori da prendere in considerazione.
Attenzione: questo non significa che si debba gettare la spugna se si ha un progetto. Milano, infatti, rimane un crocevia internazionale molto interessante soprattutto nel periodo dei grandi eventi – il che implica, in determinate zone della città, un forte passaggio di persone – nonché la città italiana con il reddito medio più alto.
Da non dimenticare, inoltre, è un cambiamento che si è consolidato negli ultimi anni, ossia il decentramento amministrativo, che ha visto i municipi mettere in campo numerosi progetti per vivacizzare l’atmosfera dei quartieri e dare ossigeno al commercio di prossimità.
A questo punto, però, non rimane che entrare nel vivo dei consigli da seguire se si vuole avere successo aprendo un negozio sotto la Madonnina.
Attenzione agli annunci che si consultano
Negli ultimi anni, Milano è finita più volte al centro dell’attenzione mediatica per via dell’inadeguatezza degli immobili proposti negli annunci immobiliari.
In molti casi, si trattava di soluzioni pubblicate su portali generici, da evitare assolutamente.
La prima cosa da fare è essere certi della qualità degli annunci esaminati e il focus su un sito specialistico è la cosa migliore. Se stai cercando un riferimento del genere, su Immobili Ovunque puoi trovare un elenco di immobili commerciali in vendita a Milano.
La particolarità rispetto agli altri portali riguarda la presenza esclusiva di annunci pubblicati da agenzie referenziate attive da tempo sul territorio.
Presenza online mirata
Avere successo con un negozio a Milano vuol dire concentrarsi in maniera mirata sulla qualità della presenza online. Non è necessario, per esempio, essere presenti su tutti i social.
Soprattutto in anni come questi, la base fondamentale è un e-commerce adeguatamente posizionato sui motori di ricerca. Il passo successivo? Il lavoro sul posizionamento del brand, al quale dedicheremo il prossimo punto.
Digital pr
Mai come oggi, se si ha intenzione di prosperare con un negozio a Milano fa la differenza il lavoro sulle digital pr.
Essere presenti in maniera strategica sui media, anche con advertorial e progetti di brand storytelling, aiuta a consolidare la notorietà del brand e, nel contempo, a posizionarlo con un’associazione a determinati valori.
Differenziazione delle entrate
Aprire un negozio a Milano e differenziare le entrate vuol dire non limitarsi alla sinergia tra e-commerce e punto vendita fisico, molto utile anche perché tantissime persone hanno l’abitudine di passare in rassegna i prodotti online e di acquistarli nello store.
Una buona idea per avere successo può essere quella di ideare linee di prodotti correlati al proprio business principale. Si apre un centro estetico? Ci si può rivolgere a una realtà che si occupa di produzione cosmetici conto terzi, per mettere a punto una linea brandizzata da proporre poi ai propri clienti.
Partnership locali
Come poco fa accennato, a Milano i municipi hanno un ruolo sempre più nodale e rappresentano un punto di contatto importante tra le istituzioni e il cittadino.
Sfruttare questa tendenza al decentramento dando vita a partnership virtuose con realtà come i comitati di quartiere è la base per costruire progetti che fanno bene alle piccole attività locali.
La formazione del personale
Ultimo ma non meno importante consiglio è quello di far frequentare al personale attivo presso il punto vendita dei corsi di comunicazione efficace, con focus sul linguaggio del corpo e sui tempi necessari per finalizzare una vendita.