Il premier Matteo Renzi, nel proprio intervento all’Assemblea Nazionale del Pd, parla delle unioni civili, schierandosi di fatto contro la Cei.
Nel Paese delle corporazioni, si conferma che anche la Cei è tale, pronta a reagire con veemenza ogni qual volta si tocchino questioni e interessi che dovrebbero essere di pertinenza, secondo la Chiesa, più del sindacato divino che del volere degli uomini.
Così Monsignor Galantino, che pure è galantuomo, ammonisce che le priorità in Italia sono altre, ad esempio quelle che riguardano la famiglia.
Il solito trito benaltrismo di ritorno. Ma si parlerà certamente pure di famiglie, signor Galantino, nella nuova legge.
E poi il nostro Paese è fatto anche di single, di non sposati, di unioni di fatto, di divorziati, di separati e chi più ne ha più ne metta, signor Galantino.
La tutela costituzionale delle famiglie non presuppone che altre realtà civili, di fatto e non, in quanto composte da persone e quindi esseri umani, non vadano ugualmente tutelate.
E prima o poi, signor Galantino, questo argomento va affrontato, non può essere rimandato all’infinito.
Quindi la previsione del Premier che dice che la legge sulle unioni civili può essere approvata definitivamente entro l’anno, è sacrosanta. Anche per il sacro, anche per il santo.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.