Scarnificazione: in che cosa consiste l’evoluzione dei tatoo? Come si esegue, pro e contro

Una “strana moda giovanile”, poiché così è stata definita, è la scarnificazione.

Il termine esatto e “scarificazione” e indica le tecniche per modificare la pelle tramite l’asportazione di pelle, ma anche con l’introduzione di determinate spezie o oggetti che aumentano il volume. Sintetizzando possiamo dire che sono delle cicatrici decorativi.

Una body art molto discussa, che ha radici antichissime. Infatti, la scarnificazione, nasce intorno all’8.000 A.C. Esiste un reperto dell’era paleolitica che parla di questa pratica.

Troviamo che ancora oggi, molte tribù africane, usano questa pratica di scarnificazione come rito di passaggio all’età adulta. Le popolazioni indigene lo usano anche per valorizzare il proprio “status sociale” e per identificare anche l’appartenenza a una tribù o a un gruppo.

In Europa è diventata una body art che arricchisce molto i tatuaggi maori.

L’Inghilterra, il Belgio e l’Olanda, effettua delle gare e competizioni di “estetica” per la scarnificazione poiché è considerata una tecnica estetica di rara bellezza.

Il linguaggio della scarnificazione

Per tecnica di scarnificazione si intende l’asportazione di lembi di pelle, che arrivano fino alla prima superficie della muscolatura. Essa riesce a “deformare” in modo permanente l’epidermide, creando delle decorazioni che poi sono composte da cicatrici.

L’evoluzione europea, nata nel Nord Europa ai tempi dei vichinghi, richiedeva anche l’uso di bruciatura o cauterizzazione per fare disegni particolari.

Oggi le tecniche più usate sono:

  • Cutting, cioè incidere e tagliare la pelle
  • Skinning, qui di ha una rimozione totale di grandi lembi di pelle
  • Abrasione, si usa una tecnica di sfregamento con cui si asporta la pelle
  • Ice kiss, in questo caso si utilizza l’azoto liquido per staccare la cute
  • Branding, tecnica meno diffusa, usata per creare cicatrici a marchiatura a fuoco

Sono pratiche che, molte volte, avvengono sotto anestesia.

Scarnificazione tatuaggio, che vuol dire

La body art è molto particolari, alle volte incompresa, ma che appassiona.

I soggetti che amano piercing, tatuaggi e scarnificazione, cercano di valorizzare alcuni disegni in modo da renderli unici.

Ci sono tantissimi soggetti che per adornare e decorare maggiormente i propri tatuaggi richiedono anche disegni di contorno con la tecnica della scarnificazione. Le competizioni internazionali hanno evidenziato anche soggetti che sono amatissimi perché dichiarati delle “opere d’arte viventi”.

Pro e contro di quest’arte molto discussa

A differenza del tatuaggio effettuato con introduzione di inchiostro nella pelle, la scarnificazione richiede una guarigione molto più lunga.

I pro sono quelli di avere dei disegni sul corpo unici e indelebili. Tuttavia si deve pensare anche ai contro. La “ferita” data dalla scarnificazione diventa soggetta a infezioni e quindi deve essere sempre molto pulita e sterilizzata. Rimanendo il “muscolo” scoperto dalla protezione naturale della pelle, qualsiasi disinfettate si usa, brucia. Quindi è un dolore da mettere in conto.

Per evitare che ci formi la crosta si deve mantenere idratata e umida la scarnificazione eseguita. Non si devono usare creme idratanti per non irritare la zona trattata e si devono cambiare spesso le garze.

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