Pensioni personale scuola: tra decreto MIUR, nuove norme e scadenze sale la confusione tra gli insegnanti

Prestiti Personali pensionati e dipendenti

Sempre più confusione per quanto riguarda l’applicazione delle nuove norme in tema di pensioni anticipate per gli insegnanti, soprattutto su scadenze e presentazione delle domande.

Il Ministero dell’Istruzione ha inviato un nuovo decreto qualche giorno fa, quando Ministro era ancora Stefania Giannini, con il quale fissa come termine ultimo per presentare le domande di pensionamento anticipato il 20gennaio 2017.

Infatti non c’è ancora certezza sul passaggio tra le vecchie e le nuove indicazioni in materia, introdotte dalla nuova Legge di Stabilità contenente appunto la Riforma delle pensioni, per la quale si aspettano i decreti attuativi.

Per il momento sono valide le vecchie norme introdotte dalla Riforma Fornero, con le quali possono richiedere la pensione gli insegnanti ed il personale Ata, con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne.

Oppure con 66 anni e 10 mesi compiuti entro il 31 agosto del 2017, ed almeno 20 anni di contributi è possibile richiedere la pensione di vecchiaia.

Comitato 104 chiede spiegazioni

Il Comitato Lavoratori Quota 104&+ Scuola, ha inviato una sentita lettera alla nuova Ministra dell’istruzione Valeria Fedeli, dove chiedono quelle attenzioni e l’aiuto necessario da parte delle istituzioni, che tanto è mancato negli ultimi anni.

In particolare il Comitato ribadisce la necessità di trovare finalmente un soluzione, per quanto riguarda i quasi 4.000 insegnanti con più di 40 anni di contributi sulle spalle, che ancora oggi aspettano una risposta chiara dal Governo per poter accedere alla pensione.

Il problema maggiore riguarda gli insegnanti nati nel 1951 e nel 1952, che quando si inizio ad affrontare la questione nel 2012 avevano già 35-36 anni di contributi.

Urge una soluzione rapida entro pochi giorni, in modo che sia possibile per queste persone eventualmente accedere alla chiamata del 2017, il che permetterebbe anche “..l’ingresso di giovani docenti con minor differenza generazionale.”

 

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