Effetti Brexit Gennaio 2017: la fuga delle multinazionali

effetti brexit gennaio 2017

La Corte Suprema Britannica ha stabilito che dovrà essere il Parlamento  a pronunciarsi sulla sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, e questo non può che preannunciare gli effetti Brexit gennaio 2017, con una possibile fuga delle multinazionali dal territorio britannico che la Premier Thersa May vuole assolutamente scongiurare.

Pur delusa dalla decisione della Corte la May rilancia forte l’attenzione sull’economia britannica, tranquillizzando gli investitori e le multinazionali spiegando che queste avranno rapporti particolari nell’economia britannica e scongiurando quindi una possibile fuga di aziende e di capitali che potrebbero far cadere la Gran Bretagna in crisi.

Brexit: a rischio il modello economico britannico?

Quello che si teme di più non è però la presa di posizione economica del Regno Unito, bensì dell’Unione Europea, che potrebbe contrastare l’ingresso dei prodotti provenienti dalla Gran Bretagna. Questo penalizzerebbe non poco un Paese che esporta in Europa merci per un importo complessivo di 133 miliardi di sterline. Se Bruxelles applicasse al Regno Unito i normali dazi che applica per gli altri Paesi importatori Londra perderebbe una cifra pari a 4,5 miliardi di sterline, cosa certamente non ottimale per l’economia di Sua Maestà che ha visto al Continente come uno dei bacini preferenziali dove vendere i propri prodotti.

Prezzo ancora più caro potrebbero subire le importazione delle autovetture, a cui viene applicata una pesantissima tassazione per difendere appunto la produzione europea, nonché quella del tabacco, che arriva a essere tassato per la percentuale record del 40%. Non dovrebbe avere ripercussioni invece il mercato farmaceutico, per il quale non ci saranno dazi doganali in virtù dell’uso sociale che questi hanno.

Il Regno Unito confida nell’abolizione dei dazi dopo la Brexit

Naturalmente il Regno Unito auspica la riduzione se non l’abolizione dei dazi doganali tra UK e UE, cosa che farebbe non poco comodo sia alla Gran Bretagna che all’Europa, in quanto la Gran Bretagna continuerebbe a produrre beni e servizi per l’Europa incrementando l’occupazione anche a livello europeo. e favorendo la concorrenza e di conseguenza l’abbassamento dei prezzi.

Gli scettici prevedono infatti una diminuzione della produzione britannica proprio in vista della caduta di uno dei sui mercati principali, cosa che potrebbe diventare ostico, e non poco, proprio per l’UE. Inizia poi, anche se lentamente, una sorta di migrazione delle Multinazionali da Londra al Continente, con mete privilegiate in Francia e Germania, i Paesi leader dell?Unione. Hsbc ha confermato il trasferimento di 1.000 banchieri a Parigi, e Ubs sembrerebbe voler spostare le sue mire verso Francoforte.

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