Unicredit, il titolo sale dello 0,63%: Mustier intervistato parla del futuro della Banca e del sistema bancario italiano

Aumento di capitale Unicredit

Un’altra giornata chiusa in positivo per  Unicredit, con il titolo che termina i positivo dello 0,63% a quota 2,852€ con oltre 83 milioni e 591 mila zioni che passano di mano in una sola giornata.

Il buon momento vissuto dalla Banca italiana sembra essere da attribuire al nuovo piano industriale, annunciato dall’Amministratore delegato Jean Pierre Mustier.

In attesa che l’assemblea approvi in via definitiva il 12 gennaio del 2017 l’aumento di capitale da circa 13 miliardi di euro, due importanti banche d’affari alzano il rating dell’istituto, rispettivamente a buy e market perform, ed il target price a 3,7€ dai 2,6€ ed a 2,77€ dai 2,13€.

Intanto dopo le cessioni che hanno riguardato le partecipazioni in Fineco Bank, Pioneer e Bank Pekao, che hanno portato oltre 6 miliardi in cassa, Unicredit continua sulla strada tracciata dal ceo Mustier, con il vicino aumento di capitale e la cessione di oltre 17 miliardi di euro di NPL, non performing loans tramite la creazione di una società ad hoc.

Insieme all’annunciato taglio dei costi, Unicredit grazie a queste operazioni dovrebbe riuscire a raggiungere un utile netto di 4,5 miliardi di euro nel 2019.

Il futuro delle banche italiane secondo Mustier

Nel frattempo che l’assemblea voti il nuovo piano industriale, Jean Pierre Mustier si concede un’intervista a 360 gradi,  parlando del futuro delle banche italiane e dell’economia del Paese.

Mustier si dice fiducioso sull’economia italiana e le aziende del Paese, che grazie alla loro flessibilità sono sempre molto dinamiche e pronte al cambiamento, mentre sull’Italia si dice pronto a scommettere su una ripartenza dal prossimo anno.

Per quanto riguarda Unicredit, Mustier non critica la gestione passata e gli errori che hanno portato la Banca alla crisi attuale, anzi vede proprio nel proseguo della visione di Unicredit come Banca paneuropea il successo del gruppo nei prossimi anni.

Infine non critica la decisione di aver atteso fino ad ora, per varare l’aumento di capitale ed aumentare la solidità patrimoniale da parte della gestione Ghizzoni-Fondazioni, specificando che questo verrà fatto adesso ed è quanto basta.

 

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