
Chiusura di anno positiva per Google, l’azienda ha pubblicato i dati dell’ultimo trimestre del 2016 che segnano un bel +22% per quanto riguarda il fatturato dell’azienda Alphabet (cui fa capo Google). La crescita, tuttavia, resta al di sotto delle aspettative.
Google, ottimi i dati di crescita del quarto trimestre 2016
Ruth Porat, Cheif Financial Officer, nelle scorse ore ha provveduto a pubblicare i risultati fiscali del quarto trimestre del 2016 della società Alphabet, una holding in cui confluiscono Google e tutte le sue società controllate.
L’anno 2016 per l’azienda si chiude in positivo con un fatturato in crescita su base annua del 22%, 26 miliardi di dollari. Lo scorso anno nello stesso periodo, l’azienda aveva incrementato il proprio fatturato del 18%. Il guadagno lordo sale da 5,4 miliardi di dollari, realizzato nel 2015, a 6,6 miliardi, di quest’anno.
A trascinare in positivo i dati trimestrali è sicuramente il comparto pubblicitario di Google e YouTube. Sono 22,3 i miliardi ricavati dalla pubblicità che si tramuta in una crescita del 17% e un aumento dell’audience del 36%.
La divisione che cresce meno è, invece, l’Other Bets che si occupa dei progetti più innovativi messi in campo dall’azienda. La divisione questo trimestre ha accumulato una spesa di 1,1 miliardi di dollari, a fronte di un fatturato di 262 milioni.
Buone infine, le performance del Play Store, del cloud e dei dispositivi fisici prodotti dall’azienda (Google Chromecast e Pixel). La divisione – Other Revenue – è cresciuta del 62% rispetto al trimestre precedente, attestandosi come la divisione che cresce di più.
Non tutto è oro quello che luccica, l’altra faccia della medaglia. Google non cresce abbastanza
Gli entusiasmi, però sono presto smorzati. Google non è cresciuta abbastanza, o meglio non è cresciuta come quanto credevano gli analisti. Secondo il report diffuso da Alphabet, a essere cresciute sarebbero anche le spese che nel trimestre in esame avrebbero visto un incremento del 22%.
Il quarto trimestre del 2016 avrebbe, così, determinato una crescita del valore delle azioni inferiore rispetto a quanto gli esperti si aspettavano. Ogni azione è passata dal valere 7,06 dollari del 2015, al 7,56. Troppo poco rispetto alle aspettative che davano per certo il raggiungimento di quota 9,64 dollari.
Inferiore alle aspettative anche le vendite dei dispositivi Made by Google. A essere sotto accusa sono i dispositivi lanciati dall’azienda lo scorso ottobre. Oltre ai nuovi modelli di smartphone (i Pixlel), l’azienda aveva lanciato anche delle casse da casa con attivazione vocale (Google Home), un nuovo visore per la realtà virtuale e il nuovo modello di Google Chromecast.
Quello che preoccupa i mercati è che Alphabet conti ancora su Google per generare fatturato. Le scommesse finora messe in campo sembra che non riscuotano troppo successo. In futuro l’azienda dovrebbe puntare a potenziare quest’aspetto del suo business.
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