Procrastinare un assegno: ecco come postdatarlo e quando si può fare

assegno

Procrastinare un assegno significa postdatare un assegno, ovvero apporre una data futura rispetto a quella in cui lo stiamo consegnando al nostro creditore.

Si tratta di un’azione illegale, riconosciuta come illecito amministrativo. Postdatare un assegno, infatti, significherebbe evadere le tasse, e quindi essere sanzionabili per legge.

La data riportata sull’assegno, infatti, deve essere quella in cui questo viene compilato, ovvero la data effettiva in cui il creditore riceve i suoi soldi. Non importa se chi ha ricevuto l’assegno incasserà la cifra nei giorni seguenti, di fatto, chi ha compilato l’assegno ha consegnato tale cifra nel momento stesso in cui l’assegno viene compilato.

L’illecito amministrativo

Apporre una data futura rispetto a quella di emissione dell’assegno equivale a un’evasione fiscale, e quindi sanzionabile. Chi riceverà la multa nel caso in cui l’azione dovesse essere scoperta è chi emette l’assegno.

Verrebbe da chiedersi quale tassa si evade in caso di assegno postdatato. Non tutti lo sanno, ma consegnare una garanzia per un pagamento futuro, viene sottoposto all’imposta di bollo al 12 per mille. Di fatto, un assegno postdatato è una sorta di garanzia per il creditore, in quanto gli darebbe la sicurezza che entro tale data riceverà i soldi. Tuttavia, l’assegno non è sottoposto ad alcuna imposta di bollo. Proprio per questo motivo, usarlo come garanzia equivale a evadere le tasse, e quindi può essere sanzionato come tale.

Accade spesso che, quando si deve pagare un bene con un assegno, il venditore chieda di apporre una data futura in quanto non incasserà la cifra prima di tale data. In questo caso, è bene sapere che, chi emette l’assegno ha il pieno diritto di rifiutarsi, in quanto nel caso in cui il venditore incassasse prima la cifra, sarà di fatto il debitore ad essere sanzionato.

La stessa cosa vale in senso contrario: se un debitore richiede di poter inserire una data futura sull’assegno, il venditore non solo ha il diritto di rinunciare e interrompere la vendita, ma anche quella di denunciare il debitore al fisco.

Postdatare un assegno: l’alternativa per evitare un illecito amministrativo

Chiarito quindi che inserire una data futura su un assegno è una pratica illegale, è bene sapere che esistono alternative a questa azione.

Qualora il debitore non abbia i soldi al momento del pagamento di un dato bene o servizio, può comunque richiedere al venditore di accettare una garanzia come pagamento. Questa si chiama cambiale.

La cambiale è sottoposta all’imposta di bollo, e autorizza il venditore al pignoramento in caso di mancato pagamento entro il termine ultimo posto sulla stessa.

Lascia il primo commento

Lascia un commento