MIUR chiamata diretta: come cambia lo scenario nel 2017, novità e regole

chiamata diretta 2017

Si tratta di uno degli argomenti più controversi de ‘La Buona Scuola’ voluta assolutamente dall’ex Premier Renzi, parliamo della Chiamata Diretta che ha fatto tanto discutere docenti e sindacati e che ha sempre trovato la fiera opposizione del MIUR. Con il cambio al Governo e l’avvento del nuovo Premier Gentiloni sembra che da parte dello Stato ci sia la possibilità di trovare un valido accordo sulla spigolosa questione che darebbe pieno potere ai Dirigenti Scolastici di poter scegliere arbitrariamente, tramite appunto la ‘Chiamata Diretta’, il supplente per il proprio istituto, cosa che ha fatto immediatamente saltare sull’attenti l’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, che immediatamente ha fatto notare, a grande voce, come non sia possibile garantire la trasparenza dell’Iter di selezione, che rischia di essere veramente arbitrario danneggiando docenti validi ma non conosciuti dal Dirigente Scolastico.

La stessa ANAC a giugno 2016 aveva elencato i possibili motivi di corruzione in cui potevano incorrere gli Istituti Scolastici lasciati liberi di decidere e soprattutto stabilendo, ognuno per se, quali dovessero essere i criteri di scelta, ma purtroppo tutto rimase lettera morta, fino alla caduta dell’es Premier Renzi in virtù del Referendum Costituzionale e soprattutto alla riapertura costruttiva dei rapporti tra MIUR e Sindacati, che mirano per l’appunto a risolvere la questione in oggetto in modo da non lasciare credito alle possibilità di poter ‘favorire’ per motivi futili, quando non personali, un insegnante rispetto a un altro.

Chiamata Diretta: cosa prevedeva prima la normativa

Prima della riforma del Premier Renzi, chiamata ‘La Buona Scuola’, i supplenti venivano convocati dalle Graduatorie a esaurimento e successivamente dalle Graduatori d’Istituto tramite una lista con dei punteggi, che faceva in modo che gli insegnanti precari con più esperienza prevalessero su quelli sempre precari ma con meno esperienza. Questa esperienza, tramutata in punteggio, veniva data in base alle ore si supplenze svolte in carriera, premiando quindi coloro che potevano dimostrare, con il proprio servizio, di essere in grado di compiere il lavoro affidato in maniera migliore degli altri.

Con la Riforma scolastica sembrerebbe che l’esperienza accumulata possa essere superata dal ‘favore’ del dirigente scolastico, che potrebbe scegliere in base al curriculum il docente a cui assegnare le ore vacanti.

La risposta dell’ANAC alla Buona Scuola

A questo nuovo Iter di selezione, che poi Iter non sarebbe più perché diverrebbe una scelta di ogni singolo Dirigente Scolastico, l’ANAC suggerisce di chiamare in causa gli organi collegiali della scuola con tanto di pubblicazione dei criteri di valutazione sul sito di ogni singola scuola. Saranno quindi gli organi collegiali riuniti, e non il singolo Dirigente Scolastico, e dettare i criteri dis celta dei supplenti, in modo da poter garantire almeno la trasparenza nella selezione.

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