Azioni Unicredit 25 Febbraio 2017: sottoscritto aumento da 13 miliardi

Azioni Unicredit dopo aumento 13 miliardi

Nella giornata di oggi Banca Unicredit ha sfiorato l’en plein al primo colpo per quanto riguarda le azioni in borsa: in seguito a un bilancio parecchio positivo nella giornata di ieri infatti, sono mancati alla banca italiana solo 30 milioni per arrivare a quota 13 miliardi, risultato che era già tra l’altro nell’aria ormai da diverso tempo.

Andiamo nelle righe successive ad analizzare più nel dettaglio la situazione di Unicredit in seguito a questo momento così positivo che sta attraversando nell’ultimo periodo per quanto riguarda il mercato finanziario.

Unicredit Febbraio 2017: prosegue il trend positivo in borsa

Nella giornata di ieri, il bilancio finanziario di Unicredit si è concluso in modo a dir poco positivo: sono quasi stati raggiunti infatti i 13 miliardi richiesti al mercato, ed è stato registrato un sostanzioso salto in avanti pari all’1,14%.

La sottoscrizione dei 13 miliardi è solo l’ultimo tassello di un castello ben costruito già da tempo: questo bilancio positivo si va infatti ad aggiungere al recente sconto del 38% sul Terp, fatto che ha portato molti investitori a schierarsi dalla parte di Unicredit già nei mesi scorsi.

In seguito ad alcune immediate cessioni, il nuovo manager francese di Unicredit ha presentato un tipo di piano vincente che ha permesso di raccogliere ben 13,5 miliardi costituendo così la ricapitalizzazione più ampia di sempre del mercato italiano. Si ricorda inoltre, per dovere di cronaca, che il precedente record era stato raggiunto sempre da Unicredit nel 2012 con una cifra pari a 7,5 miliardi.

In ogni caso, nonostante questo momento incredibilmente positivo che sta attraversando al momento Unicredit, la quotazione odierna non rispecchia di certo la situazione di cui si è parlato: ad oggi infatti le azioni hanno registrato un calo dello 0,28%, arrivando così a costare 12,16 euro.

La situazione è tuttavia relativa, e bisognerà attendere i prossimi mesi per effettuare un’analisi più ampia del grafico improntata sul lungo periodo, così da osservare in modo oggettivo quali saranno le conseguenze di questo aumento da 13 miliardi.

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