Aumento abbonamenti Trenitalia: proteste in Emilia-Romagna e Puglia

Aumenti Trenitalia

News poco positive arrivano da Trenitalia, scatenando proteste e sgomento.La compagnia ferroviaria statale ha deciso di aumentare il costo degli abbonamenti per l’Alta Velocità, scatenando non pochi malumori. L’assessore regionale ai trasporti dell’Emilia Romagna ha chiesto l’immediato ritiro del provvedimento; Donini l’ha fatto inviando una lettera a Barbara Morgante,amministratore delegato, nonché al ministro dei Trasporti italiano, Delrio.

Donini ha commentato l’aumento come inaccettabile: per la tratta Bologna- Firenze c’è stato infatti un rincaro di ben 80 euro sugli originari 244 mensili pagati attualmente. I pendolari potranno accettare un rincaro più basso, pari a 45 euro, a patto di rinunciare ai viaggi nel weekend. L’opzione appare assolutamente impraticabile sopratutto per coloro che viaggiano per lavoro,e che tornano a casa durante il fine settimana.

Le dichiarazioni di Donini però non si limitano solamente alla richiesta di ritiro: egli ha voluto denunciare l’assoluta mancanza di una consultazione precedente sull’argomento, Esso si riteneva necessario anche e soprattutto per l’ingente numero di passeggeri interessati, nonché per la portata del rincaro. Donini sarebbe venuto a conoscenza dell’aumento tramite gli stessi pendolari, che lo hanno informato del rincaro avvenuto a partire dal 16 Gennaio di quest’anno.

Un aumento pari quindi al 35% per tutti coloro che scelgono di mantenere insieme alla tariffa base gli spostamenti nel weekend.

Proteste anche in Puglia

Le contestazioni a Trenitalia non si sono però limitate alla sola regione emiliana: anche in Puglia i pendolari si sono dichiarati sgomenti ed indignati anche a causa del fatto che la tratta Bari-Lecce con convogli Frecciarossa sia stata soppressa. Oltre al danno la beffa: oltre alla perdita di una delle tratte più frequentate si fa largo l’aumento degli abbonamenti, provocando nei passeggeri un’ulteriore sorpresa, decisamente poco gradita.

Gli aumenti anche in Puglia si aggirano sul 35% del prezzo originario e ne è un esempio la tratta Foggia- Lecce. Le proteste dei viaggiatori nascono anche e soprattutto dal fatto che l’aumento sia stato approvato nonostante il servizio sia rimasto praticamente lo stesso, con tutti i problemi che purtroppo si porta dietro. Frequenti ritardi, convogli strapieni e orari penalizzanti.

Una buona soluzione sarebbe senza dubbio quella di aumentare il numero dei treni regionali veloci. Purtroppo non sembra di essere vicini all’obiettivo.

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