Accise post-terremoto: la Cgia calcola 1,8 miliardi da settembre

Accise Terremoto

La Cgia è stata impegnata nelle ultime ore in un calcolo riguardante le accise per la ricostruzione.Secondo quanto stimato dall’ente veneto, la cifra di 1,8 miliardi sarebbe stata incassata nel corso degli ultimi cinque mesi tramite tasse sui carburanti: infatti , ogni qualvolta viene fatto un pieno circa 12 centesimi al litro sono destinate alla ricostruzione dei territori colpiti dal sisma. Il denaro versato dagli italiani negli ultimi cinque mesi è destinato a circa cinque aree che sono state colpite da eventi sismici negli ultimi cinquanta anni.

Ciò che indigna particolarmente però è il fatto è che nonostante in alcuni di questi territori la ricostruzione sia terminata da anni, i fondi continuino ad essere impiegati , tanto che le accise sul carburante sono diventate ormai permanenti. La Cgia non manca ovviamente di esempi da citare: sisma del Friuli, nel 1976, sisma dell’Aquila, vivido ricordo del 2009 e sisma dell’Emilia Romagna, avvenuto nell’anno 2012.

Dal momento che la ricostruzione è ultimata ormai da un po’, secondo quanto sostenuto dalla Cgia nella persona di Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio Studi, tutti gli altri fondi, iniziando dai quasi due miliardi di euro raccolti negli ultimi cinque mesi dovrebbero essere destinati ad aiutare le popolazioni colpite dall’ultimo sconvolgente sisma del Centro-Italia, il cui inizio è datato 24 Agosto 2016 ma il cui sciame sismico non si è ancora arrestato.

I fondi, dunque, ci sono: allora perché sembra non essere così? Molto spesso le istituzioni hanno parlato della difficoltà di individuare risorse per finanziare la ricostruzione, ma la Cgia non ha dubbi nel dire che quanto detto è in realtà falso. Paolo Zabeo continua sottolineando l’ingiustizia che risiede nel fatto che ogni cittadino continui a pagare le accise, nate con il proposito di fronteggiare situazioni di emergenza, nonostante i fondi non servano più in alcuni territori colpiti anni fa e non vengano impiegati nelle zone colpite recentemente.

Anche Renato Mason, Cgia, ha deciso di intervenire, sollevando un’altra rilevante questione: secondo quanto stimato eventi naturali catastrofici avvengono, di media, ogni cinque anni; nel momento in cui la ricostruzione è ultimata i circa 4 miliardi annui versati dagli italiani potrebbero essere utilizzati al fine di prevenire più danni possibile nelle zone ad alto rischio, come il Centro-Italia.

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