
La questione legata al prezzo del petrolio si è rivelata essere una delle più incandescenti del 2017: da quando i paesi Opec hanno siglato l’accordo per la riduzione della produzione di greggio, il costo di quest’ultimo ha cominciato a lievitare in modo preoccupante.
Diversi sono gli Stati – interni all’Opec e non – coinvolti in questa giostra finanziaria, a questo proposito andiamo a vedere quale ruolo gioca la Russia.
Prezzo del petrolio: previsioni e posizione della Russia
Attualmente il costo del petrolio è in leggerissimo calo, fatto inconsistente se si fa riferimento al più generale incremento di prezzo del greggio nell’ultimo periodo.
Il prezzo aggiornato a oggi è di 55.59 con variazione negativa di 0.75% per quanto riguarda il Brent, mentre nel caso del Wti siamo a quota 52.64 dollari al barile con una percentuale di variazione negativa pari allo 0.70%.
Quando si parla dell’accordo Opec che ha portato a questo aumento del costo relativo al petrolio, gli Stati citati, sia a favore che contro l’accordo stesso, sono sempre gli stessi: Kuwait, Arabia Saudita, Stati Uniti ecc.
Tuttavia uno dei paesi maggiormente influenti si è rivelato essere la Russia, che ha giocato un ruolo importante per l’avvicinamento tra due storici rivali mediorientali: Arabia Saudita e Iran.
Lo stato “mediatore” in questione ha portato quanto meno a sospendere l’acredine che negli ultimi 40 anni ha contraddistinto il rapporto tra i due stati arabi.
Per quanto riguarda le previsioni per il futuro, le previsioni di Nomisma hanno reso noto nei giorni scorsi che il prezzo del petrolio nel 2017 potrebbe arrivare fino a sfiorare quota 70 dollari al barile.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.