
Ristrutturare può trasformarsi in un’esperienza positiva solo se si adottano alcune precauzioni fin dall’inizio.
Anche perché le truffe legate ai lavori in casa sono più diffuse di quanto si pensi e spesso colpiscono anche persone attente, grazie a tecniche di raggiro sempre più sofisticate. Sapere come riconoscerle e come difendersi è il primo passo per risparmiare in sicurezza.
Quali sono truffe sui lavori in casa più frequenti?
I casi anche eclatanti di truffe sulle ristrutturazioni, così come riportano quasi ogni giorno le news di Edilnet.it, presentano spesso un copione identico. Le modalità cambiano, ma gli schemi di base restano gli stessi.
- Preventivo sottocosto: si tratta della strategia più comune. L’impresa propone un prezzo molto inferiore alla media, ma senza specificare marche, quantità o dettagli di posa. Una volta iniziati i lavori, compaiono spese extra o materiali di qualità inferiore.
- Impresa fantasma: dietro una facciata professionale possono nascondersi società inesistenti, prive di sede legale o di referenze verificabili. Dopo aver incassato l’acconto, spesso spariscono senza completare i lavori.
- Acconti anomali e pagamenti non tracciati: richiedere somme elevate prima di iniziare i lavori o accettare solo pagamenti in contanti sono segnali di forte rischio. La tracciabilità dei pagamenti è una garanzia sia per il cliente sia per l’impresa.
- Extra e varianti a voce: le modifiche non messe per iscritto diventano terreno fertile per contestazioni e rincari improvvisi. Tutto deve essere documentato nel contratto.
- Materiali “equivalenti” ma inferiori: un’altra truffa frequente è la sostituzione dei materiali concordati con prodotti di qualità minore, spacciati per equivalenti. Il danno, in questo caso, può emergere solo a distanza di mesi.
- Incentivi garantiti senza requisiti: alcune imprese promettono accesso sicuro a bonus edilizi o incentivi fiscali, senza verificare che l’immobile e il committente abbiano davvero i requisiti. È una pratica scorretta che può portare a sanzioni o perdita dei benefici.
- Abbandono del cantiere: dopo aver ricevuto un acconto, alcune imprese interrompono i lavori senza giustificazioni, lasciando il cliente con un cantiere aperto e nessuna garanzia di completamento.
Protocollo per difendersi dai lavori in casa truffa
Un metodo pratico e sistematico può evitare la maggior parte delle ristrutturazioni truffe. Ecco un protocollo da seguire prima, durante e dopo i lavori.
- Trovare un’impresa edile affidabile: richiedere la visura camerale, la polizza RC, le abilitazioni e le referenze reali di clienti precedenti.
- Chiedere un capitolato dettagliato: ogni voce deve riportare quantità, marche, modalità di posa, tempi, smaltimenti e garanzie scritte.
- Comparare almeno due o quattro preventivi: confrontare preventivi redatti sulla stessa base dati e con pari qualità dei materiali. In caso di dubbi, redigere una tabella con le principali voci di spesa.
- Stabilire un contratto e pagamenti chiari: il contratto deve prevedere stato di avanzamento lavori (SAL), penali per ritardi e pagamenti solo su traguardi verificabili. Tutti i versamenti devono essere tracciabili.
- Prima la sicurezza: controllare che l’impresa rispetti le norme di sicurezza, utilizzi DPI e mantenga ordine in cantiere. Alla fine dei lavori, verificare la conformità degli impianti.
Infine, prima di accedere a bonus o detrazioni, accertarsi che tutti i requisiti siano soddisfatti. Le responsabilità devono essere chiare: tecnico, impresa e committente devono firmare i documenti necessari.
Checklist + un consiglio salva-portafoglio
Preparare una checklist aiuta a gestire l’intero processo con metodo e a schivare le trappole delle truffe sui lavori in casa. Ecco gli elementi indispensabili da controllare sono:
- Documenti e visure dell’impresa.
- Capitolato completo con dettagli tecnici.
- Preventivi comparabili.
- Contratto e cronoprogramma lavori.
- Varianti documentate e firmate.
- Certificazioni di conformità impianti.
- Archiviazione di ricevute e garanzie.
Chiudiamo con un suggerimento estremamente utile: verificare la presenza di queste cinque red flags e nel caso “scappare a gambe levate”.
- Offerte valide “solo oggi” o con urgenza ingiustificata.
- Richieste di pagamento anticipato oltre il 50% del totale.
- Mancanza di sede legale o partita IVA verificabile.
- Comunicazioni solo tramite messaggi o numeri mobili.
- Proposte di lavorare in nero per “risparmiare l’IVA”.