Nella Giunta Marino al Comune di Roma si dimette pure l’assessore al Bilancio, Silvia Scozzese.
Ignazio Marino, dunque, dopo Mafia Capitale e dopo il caos trasporti, in realtà è sempre più solo, anche se è determinato ad andare avanti.
Lo stesso Matteo Renzi l’aveva invitato a darsi da fare su cose concrete altrimenti era meglio farsi da parte.
A questo punto però non si riesce a capire se Ignazio Marino, politico, abbia il senso della politica, il senso delle cose, il senso dell’isolamento.
Un amministratore, e di questo livello, deve sentirsi ed essere supportato dalla gente, dai collaboratori, dai dipendenti.
In realtà non c’è quasi più nessuno che lo difenda o disposto ad aiutarlo. Fanno eccezione forse Matteo Orfini, commissario straordinario Pd a Roma e lo stesso Presidente della Regione Lazio, Zingaretti.
Il quale ultimo, però, si guarda bene dall’elargire a Marino una vera e propria apertura di credito. Zingaretti sta coperto, dietro le quinte, come suo solito.
E intanto Alfio Marchini, consigliere comunale, è pronto allo sciacallaggio politico a ogni piè sospinto, stavolta parlando di Ignazio Marino in termini di inadeguatezza.
Senti chi parla, un personaggio inventato dal nulla come lui, che vuole fare il Sindaco.
L’invenzione al potere.