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Partite IVA, in arrivo oltre 20.000 verifiche per incongruenze rilevate grazie allo spesometro

Al via le nuove operazioni sul Fisco amico, con la possibilità per oltre 20.000 titolari di altrettante partite IVA di effettuare personalmente le correzioni, in base alle segnalazioni dell’Agenzia delle Entrate sulle irregolarità riscontrate.

Le segnalazioni riguardano in particolare 20.362 partite IVA, di imprese e liberi professionisti, ai quali vengono contestate le dichiarazioni ai fini del pagamento dell’IVA del 2013.

Il procedimento è stato reso possibile grazie alle dichiarazioni spontanee fornite dai professionisti tramite lo spesometro, il nuovo strumento dell’Agenzia delle Entrate per monitorare la congruenza dei dati ai fini del pagamento dell’IVA, una delle tasse più evase nel Paese.

Per tutti soggetti in questione c’è ora la possibilità di procedere con la rettifica delle posizioni, attraverso il ravvedimento operoso, che permette agli interessati di auto correggere i dati errati in modo da ricevere un forte sconto sulle sanzioni.

Ricordiamo che la possibilità di accedere agli sconti sulle sanzioni è possibile anche nel caso siano già stati avviati i procedimenti di contestazione delle violazioni, un modo per l’Agenzia delle Entrate di accorciare i tempi di pagamento, tramite l’auto denuncia dei titolari.

Spesometro, la storia

Lo spesometro nacque qualche anno fa, ed incominciò a lavorare proprio dalle dichiarazioni IVA del 2013, e rappresenta tutt’oggi uno strumento unico nel panorama del Fisco europeo.

La difficoltà delle istituzioni preposte a combattere il problema dell’evasione fiscale ha portato alla nascita dello spesometro, e da quest’anno vedremo se ne sarà valsa la pena e se veramente sia uno strumento utile ai fini del contrasto all’evasione.

Certo, in materia di evasione fiscale ancora molto è da fare, ma qualsiasi norma che ne limiti l’utilizzo è benvenuta.

Quello che i contribuenti però si aspettano è un Fisco sempre più amico, come promesso dallo stesso ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che più che sanzionare aiuti il contribuente a pagare il dovuto.

Allo stesso tempo però bisognerebbe introdurre nuovi criteri di deducibilità fiscale, incentivando anche la ripresa della domanda interna ferma ormai da troppo tempo.

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