Sono stati gli scafisti a rapire i quattro italiani della Bonatti che lavoravano in Libia?
Secondo il capo del governo libico, non riconosciuto, Al Ghweil, la possibilità che i rapitori abbiano rapporti con le organizzazioni criminali degli scafisti è molto scarsa.
Ad avvalorare questa ipotesi sono stati soprattutto i servizi segreti italiani.
Ma Al Ghweil, in un’intervista a La 7, prosegue attaccando l’Italia, affermando che il nostro Paese non fa nulla contro terroristi e criminali.
Secondo il leader, probabilmente i rapitori sono criminali che hanno l’obiettivo di turbare le relazioni con l’Italia.
E qui il leader si contraddice per almeno due buoni motivi. Il primo è che il suo governo non è riconosciuto, il secondo è che le relazioni, quand’anche vi fossero, sono già pessime, a suo dire, quindi non c’è nulla da turbare.
In realtà il governo riconosciuto dalla comunità internazionale è quello di Tobruk, al quale Al Ghweil si oppone.
Forse la polemica del leader nei confronti dell’Italia e della comunità internazionale sta tutta qui.
Intanto, i quattro Italiani rapiti il 20 luglio stanno da qualche parte nel deserto. Gino Pollicardo, Fausto Piano, Filippo Calcagno, Salvatore Failla, aspettano.