La splendida e maestosa
Villa Adriana a Tivoli è uno dei luoghi italiani inseriti
dall’Unesco nella “World Heritage List”. Si tratta di un
complesso abitativo voluto dall’imperatore Adriano che ancora oggi mette in scena il potere e lo sfarzo dell’antica Roma.
Storia del Canopo
Il
complesso residenziale fu
voluto dall’imperatore Adriano come sua residenza e
costruito nel 117 d.C. sulla base di un edificio già esistente, di proprietà della moglie,
Villa Sabina. Costruito vicino la capitale, sui
Monti Tiburtini, era raggiungibile da
via Tiburtina e da
via Prenestina, oppure navigando
il fiume Aniene.
La zona scelta era ricca di acque e da lì passavano
quattro degli antichi acquedotti di Roma. Nelle vicinanze esiste ancora oggi la sorgente di acqua sulfurea delle
“Acque Albule”, oggi conosciute come
“Bagni di Tivoli”.
Le
domus e le
ville romane erano
divise in ambienti, ciascuno con una
funzione specifica e
secondo uno schema ripetuto. Villa Adriana, però, pur rifacendosi al linguaggio e all’iconografia tipica della tradizione architettonica romana,
venne progettata in modo diverso e originale.
Caratteristiche della villa
La villa è composta da una
serie di edifici che sono
collegati tra di loro, ciascuno
con una precisa funzione: l’edificio con tre esedre, il Ninfeo stadio e l’edificio con peschiera (a cui erano collegati il quadriportico e le piccole terme),
il vestibolo e il Padiglione del pretorio. Nella
dimora, l’imperatore volle
ricreare luoghi e
monumenti che lo avevano affascinato nel corso dei suoi viaggi.
Cosa si può osservare all’interno della Villa?
Nella villa è possibile ammirare:
- il Pencile, un enorme giardino circondato da un porticato con una piscina al centro che veniva utilizzato per le passeggiate estive e invernali;
- Il Canopo, un lungo bacino d’acqua adornato con colonne e statue che termina con un tempio sovrastato da una cupola a spicchi e i resti di due stabilimenti termali, le Grandi Terme e le Piccole Terme.
I due
ex stabilimenti termali erano dotati di un
“frigidarium” all’aperto e di una
sala rotonda con cupola a cassettoni dove si aprivano 5 grandi finestre.
Decorati con stucchi preziosi, entrambi gli edifici erano
dedicati alla famiglia dell’imperatore e
ai suoi ospiti. Le
Grandi Terme invece, erano r
iservate al personale della Villa ed erano
dotate di un sistema di riscaldamento situato al di sotto del pavimento e di una maestosa sala circolare adibita a
“sudatio”.
Da ricordare è anche
la copertura a crociera della sala centrale, ancora oggi in equilibrio nonostante il crollo di uno dei quattro punti di sostegno.
Tra i luoghi della Villa che sono
ancora oggi conservati in modo esemplare, troviamo:
l’Accademia, lo Stadio, il Palazzo imperiale, la Sala dei filosofi, il Teatro Greco e la Piazza d’oro, una maestosa struttura con la funzione di luogo di
“rappresentanza” arricchito da un
peristilio con finissimi stucchi.
Il
Teatro Marittimo è invece, una specie di isola composta da un
colonnato ionico, circondato da un canale, dove l’imperatore era solito nascondersi per pensare. Il
Museo ricavato all’interno delle “
tabernae”, sul lato occidentale della
valletta del Canopo, raccoglie tutte
le sculture che sono state
ritrovate in questa zona, tra cui:
- gli originali delle quattro cariatidi esposte all’esterno, alte più di due metri, di cui sorprende la perfetta conservazione dei due “sileni canefori”;
- le copie dell’Amazzone di Fidia e dell’Amazzone di Policleto;
- un coccodrillo di cipollino, dalla cui bocca fuoriusciva l’acqua;
- una copia della Venere di Cnido (IV sec. a.C.), che riproduce la più celebre versione ospitata dai Musei Vaticani e proveniente da un tempietto circolare posto all’estremità opposta della Villa.