Stufa bioetanolo: consumi, vantaggi e svantaggi

La stufa bioetanolo permette di avere nuovi metodi di consumo, sempre più ecologici e green. Cos’è esattamente il meccanismo che la contraddistingue? C’è un pochino di confusione al riguardo. Molti utenti pensano che essa sia uguale alla stufa a pellets, ma non è così. Essa riesce a bruciare e a sviluppare calore, tramite una sostanza totalmente vegetale, cioè il bioetanolo.

Il processo di creazione di questo combustibile, avviene tramite la fermentazione di vegetali, come:

  • Il mais
  • Le patate
  • La canna da zucchero
  • Legni vari che sono di scarto solitamente

Una volta che essi iniziano a decomporsi, nasce dell’olio che poi viene raffinato per usarlo nella stufa bioetanolo.

I suoi consumi sono anche molto bassi! Basta 1 litro di combustibile, a fiamma moderata, per avere un riscaldamento in una casa di 80 metri quadri per 24 ore. Ovviamente, la sua combustione, varia proprio in base alla regolazione della fiamma.

Odori strani durante il suo utilizzo

La puzza della stufa bioetanolo è una delle lamentele solite di molti consumatori che usano proprio questa struttura. Come mai ci sono degli strani odori quando si accende la fiamma? Non dipende dal bioetanolo, ma dalla stufa. Infatti, sul mercato, ci sono diverse varietà. Ogni una di essa è studiata per una determinata struttura. Se avvertite la puzza della stufa bioetanolo dovete solo cambiare combustibile. Diciamo che si tratta di una sorta di “allarme” che il combustibile usato non è adatto alla fiamma della stufa.

Stufa bioetanolo ventilata

Il meccanismo di combustione di una stufa è importante, ma non è tutto. Avere solo la fiamma che brucia non è sufficiente per riuscire poi a garantire un buon riscaldamento. Ci sono diversi metodi di diffusione del calore, ma il migliore è la ventilazione. Le stufe a pellet, quelle a biomassa e anche le stufe a bioetanolo ventilata, sono quelle più apprezzate e richieste. Si ha in pochissimo tempo un ambiente riscaldato, anche se è di grandi dimensioni. Si sforza di meno il motore interno e si ha anche una diminuzione delle manutenzioni necessarie.

Per capire quale sia il meccanismo usato dalla stufa bioetanolo ventilata, basta pensare ad un climatizzatore. Essa riscalda l’aria che preleva dall’esterno. La riscalda ad una temperatura già imposta, all’interno della stufa. Alla fine, la getta fuori tramite delle ventole e con un metodo a diffusione. In base alle ultime ricerche si nota che una stufa a bioetanolo ventilata si riscalda un’ambiente in appena 8 minuti. Gli altri metodi usati dalle caldaie, ad esempio, impiegano 16 minuti per iniziare a scaldare.

Elenchiamo i pro e i contro

Per aiutare gli utenti che si trovano ad affrontare una scelta difficile, ecco che dichiariamo quali sono i pro di una stufa bioetanolo, che sono:

  • Tempi rapidi di riscaldamento
  • Scarsa manutenzione
  • Combustibile a buon mercato, si parla di 2.80 euro al litro
  • Basso inquinamento
  • Alto rendimento calorifero

Nei contro dell’utilizzo della stufa bioetanolo troviamo:

  • Occorre una buona ossigenazione dell’ambiente, altrimenti la fiamma soffoca
  • Il costo di acquisto della struttura è alto
  • L’areazione di una camera deve avvenire ogni 3 ore

Per quest’ultima voce in elenco occorre una spiegazione. Siccome ha una fiamma lenta che impoverisce l’aria quando viene riscaldata, si rischia di rimanere senza ossigeno in casa. Un problema che si risolve semplicemente arieggiando l’ambiente per pochi minuti.

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