Quotazione petrolio rimane stabile prima della chiusura per le feste. Salgono i prezzi alla pompa

La quotazione del petrolio sui mercati internazionale rimane stabile, con un aumento dello 0,05% del prezzo al barile che si porta a quota 55,08 dollari, e dello 0,06% del WTI, che si porta a 52,98 dollari.

Il prezzo del greggio si stabilizza dopo la grande risalita delle ultime settimane, che hanno portato il prezzo del petrolio in risalita dai quasi 30 dollari fino agli oltre 55 dollari di quotazione attuale.

Ovviamente prima delle feste natalizie molti operatori hanno liquidato le loro posizioni, approfittando dell’enorme margine, causando il rallentamento degli ultimi giorni.

Dopo la decisione dei Paesi Opec e non Opec di tagliare la produzione di greggio, che partirà effettivamente da gennaio del 2017, sembra proprio che il prossimo sarà un anno di risalita del prezzo del greggio.

Intanto arrivo dati discordanti, come l’aumento delle scorte USA con gli stock in aumento di 2,3 milioni di barili, e l’aumento degli impianti per l’estrazione del petrolio di scisto di ben 12 unità, passati ad un totale di 510.

Economia americana sempre più su

Intanto l’economia americana sembra non conoscere crisi, sia con il prezzo del petrolio ai minimi che con i recenti aumenti, con il PIL che sale nel terzo trimestre del 3,5%, lo 0,2% in più rispetto a quanto preventivato dagli analisti.

Si tratta di una vera e propria accelerazione dopo i timidi risultati di inizio anno, quando l’economia a stelle e strisce aveva segnato un +0,8% ed un +1,2%, spinta soprattutto dai consumi delle famiglie che segnano un ottimo +3%.

Salgono i prezzi alla pompa

A causa dell’aumento del prezzo del petrolio riprendono a salire i prezzi al dettaglio di benzina e diesel, che alla pompa fanno registrare aumenti considerevoli in tutta Italia.

Le medie mostrano prezzi di 1,523€ per la benzina e 1,376€ per il diesel in self-service, mentre il servito mostra prezzi di 1,628 per la benzina, 1,484 per il diesel, 0,571 per il Gpl e 0,974 per il metano.

I rincari sono stati in media dai 2 ai 4 centesimi.

 

 

 

 

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