Quotazione petrolio ancora in risalita, previsioni oggi su cosa aspettarsi dalla settimana prima di Natale

Il prezzo della quotazione del petrolio sui mercati internazionali continua a salire dopo la decisione dei Paesi Opec di tagliare la produzione, con il Brent che si porta a 55,59 dollari al barile segnando un aumento dello 0,69%, mentre il WTI sale dello 0,83% a quota 52,33%. Dopo che anche la Russia si è unita ai Paesi non Opec che hanno aderito al taglio della produzione, il greggio continua la sua corsa che sembra proprio non si arresterà tanto presto.

Basti pensare che soltanto un anno fa il prezzo dell’oro nero si aggirava intorno ai 30 dollari al barile, prezzo che stava mettendo in dura crisi moltissimi paesi produttori.

A seguito della risalita dei prezzi aumentano gli impianti di estrazione in USA, che per essere convenienti hanno bisogno di un petrolio sopra i 50 dollari, ed anche la Cina tenta di aumentare la produzione dopo aver riempito le sue riserve negli ultimi anni.

Sembra proprio che il taglio di 1,2 milioni di barili da parte dei paesi Opec e quello di quasi 600 mila barili da parte dei paesi non Opec, accelererà il processo di ripresa del petrolio, che era previsto per la fine del 2017.

Quotazione petrolio, cosa aspettarsi oggi

Gli analisti continuano a vedere in salita la quotazione del petrolio, con Goldman Sachs e l’Agenzia Internazionale per l’Energia che vedono come probabile addirittura un deficit tra la domanda e l’offerta entro giugno 2017.

Per quanto riguarda le previsioni sulla settimana prima di Natale molto dipenderà dagli attesi dati USA sulla produzione e sulle scorte, attesi per domani e venerdì.

In particolare domani ci sarà grande attenzione per il rapporto dell’American Petroleum sulle scorte di greggio, mentre mercoledì per quello sulle scorte di benzina.

Infine venerdì è atteso il rapporto settimanale sul numero degli impianti in USA, dove vedremo se saranno confermate le voci di un aumento della produzione e di ben 12 impianti di estrazione.

Quotazione petrolio oggi sopra i 55 dollari al barile: le previsioni

La quotazione del petrolio continua a salire dopo la decisione dei paesi dell’OPEC di tagliare la produzione di greggio nei prossimi mesi, soprattutto grazie all’adesione all’accordo da parte di ben 11 grandi paesi produttori fuori dall’OPEC. Oggi il prezzo del petrolio ha ottenuto ancora un risultato positivo, con il Brent che sale a 55,18 dollari segnando un ottimo +2,15%, mentre il WTI arriva a quota 51,85 dollari, con un aumento dell1,87% rispetto alla giornata di ieri.

Questi ultimi aumenti del prezzo del greggio potrebbero rappresentare la svolta finale, dopo le altalene degli ultimi giorni. Il problema per ora sta proprio nella credibilità dell’accordo preso a Doha, e sulla sua attuazione senza riserve.

Su questo argomento è intervenuto l’Amministratore delegato dell’ENI Claudio Descalzi, a margine della cerimonia per la consegna della Laurea ad Honoris causa in ingegneria ambientale, consegnatagli dall’Università di Tor Vergata.

Descalzi ha annunciato come, se la decisione di tagliare la produzione di petrolio nei prossimi mesi verrà rispettata, molto probabilmente vedremo presto il prezzo del petrolio intorno ai 60 dollari.

Petrolio a 60 dollari al barile nel 2017? Previsioni quotazione

La previsione dell’Ad dell’ENI Descalzi non arriva in solitaria, ma si unisce ad un coro di voci che comprende quelle degli analisti della Goldman Sachs.

La Banca d’investimenti americana prevede, proprio in conseguenza dell’accordo di Doha, che nel secondo trimestre del 2017 il prezzo del Brent possa stabilizzarsi tra i 55 ed i 60 dollari al barile.

Inoltre è stata aumentata la target price proprio su ENI, che ora viene vista da 14,7 fino ad un massimo di 16,7, e come uno dei titoli più in rialzo nel 2017, proprio in conseguenza dell’aumento del prezzo del petrolio nel corso del prossimo anno.

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