Con la Riforma delle pensioni varata con la legge di Stabilità l’ultimo giorno del Governo Renzi, sono saltate fuori nei giorni a venire tutte le problematiche del caso, che pian piano dovranno essere sistemate con i decreti attuativi.
Tra le varie norme introdotte una delle più importanti riguarda lo stop all’adeguamento all’aspettativa di vita per i lavoratori precoci e per i lavori usuranti, anche se per il momento manca ancora l’aggiornamento di tali categorie.
Per quanto riguarda i lavoratori precoci, la Riforma ha eliminato l’adeguamento per i lavoratori con almeno un anno di contributi versati entro i 19 anni d’età, fino al 2019, anno dal quale saranno applicati.
Inoltre dal 2017 questi lavoratori potranno andare in pensione anticipatamente con almeno 41 anni di contributi versati.
Per i lavori usuranti invece è stato eliminato del tutto l’adeguamento, ma mancano i decreti attuativi e gli studi di settore per aggiornare queste statistiche, ferme da molti anni.
I nuovi adeguamenti all’aspettativa di vita
La Riforma invece introduce per tutti gli altri lavoratori gli adeguamenti per la maggiore aspettativa di vita, a partire dal 2013. Quindi fino ad oggi questi lavoratori hanno ricevuto un aumento di ben 7 mesi.
In questo modo per accedere alla pensione di vecchiaia i lavoratori autonomi, i dipendenti privati e le lavoratrici del pubblico impiego avranno bisogno di almeno 66 anni e sette mesi, mentre le lavoratrici autonome di 66 anni ed un mese e le lavoratrici del settore privato di almeno 65 anni e sette mesi.
Per accedere alla pensione anticipata i requisiti sono stati fissati a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
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