Il Pd ha presentato un emendamento alla legge sulle intercettazioni che salva i giornalisti dal carcere.
No al carcere per i giornalisti, dunque, con l’aggiunta di poche parole alla legge sulle intercettazioni.
La firma dell’emendamento presentato dal Pd è di Walter Verini e David Ermini.
L’emendamento, semplicemente scandaloso, prevede che “costituisce delitto, punibile con la reclusione non superiore a 4 anni, la diffusione al solo fine di recare danno alla reputazione o all’immagine altrui, di riprese audiovisive o registrazioni di conversazioni, anche telefoniche, svolte in sua presenza ed effettuate fraudolentemente”.
La punibilità è esclusa quando “le registrazioni o le riprese sono utilizzabili nell’ambito di un procedimento amministrativo o giudiziario o per l’esercizio di un diritto di cronaca”.
Vale a dire che in questo modo il giornalista in galera non ci andrà mai, anche quando effettua o carpisce fraudolentemente conversazioni o filmati che possono distruggere una persona, quantunque non abbiano nessun rilievo penale. Basta che si affermi che è “diritto di cronaca”.
Senza considerare che la dizione “al solo fine di arrecare danno all’immagine e alla reputazione altrui”, è davvero fantastica.
Vuol dire che se la diffusione di notizie si fa “anche” al fine di arrecare danno, non è più reato. Bella prova di inciucio con giornalisti e magistrati, cari (dis)onorevoli deputati Pd.
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