Jobs Act: la Cgil prepara il terzo ricorso Ue

Cgil ricorso Ue

Nonostante gli strenui tentativi della Cgil, la Consulta ha bocciato la proposta di abrogazione delle norme contenute nel  Jobs Act riguardo il licenziamento, con la reintroduzione dell’art.18: si trattava di un’ulteriore critica al governo dell’ormai ex-premier Matteo Renzi. Al momento le norme in vigore prevedono che il lavoratore licenziato ingiustamente sia risarcito con un indennizzo invece che con il ritorno sul posto di lavoro. Qualche buona notizia per la Cgil però c’è: il referendum sull‘abrogazione dei voucher e sulla reintroduzione del principio di responsabilità solidale in materia di appalti sono stati infatti ammessi.

Anche se qualche risultato positivo è stato raggiunto, la Cgil non vuole mollare la presa: ha infatti annunciato l’intenzione di fare un nuovo ricorso Ue contro il Jobs Act e vuole inoltre concentrarsi sulla propria campagna riguardo gli altri due quesiti referendari. La strategia annunciata è tanto semplice quanto prevedibile: saranno infatti molte le pressioni al nuovo governo al fine di ottenere più indicazioni possibili e organizzarsi in preparazione del D-Day.

Per quanto riguarda l’articolo 18, la Cgil ha deciso di tramutare lo Statuto dei lavoratori in una iniziativa legislativa popolare,che prevede chiaramente il ripristino dell’articolo 18. Prossimamente il sindacato discuterà con le principali forze politiche , ad esclusione del Partito Democratico per il momento, per ottenere informazioni riguardo le tempistiche per l’approvazione.

La Cgil ha annunciato con forza la propria intenzione di proseguire in questa battaglia, sostenendo che ogni comportamento illecito debba necessariamente essere sanzionato, e che i lavoratori debbano avere riconosciuti i propri diritti; il giudizio della Consulta non fermerà dunque la lotta al Jobs Act di Renzi, considerato dannoso per i dipendenti e lesivo della libertà in ambito lavorativo.

L’ufficio legale Cgil sta dunque già preparando il terzo ricorso, che verrà presentato agli organi competenti dell’Unione Europea; questo ricorso seguirà quello del 2014 riguardante le causali nei contratti di lavoro a termine e quello dell’anno successivo, 2015, incentrato sull’abolizione del Registro degli Infortuni.

Sui voucher Susanna Camusso ha dichiarato che il sindacato non ha intenzione di smussare la propria posizione, come auspicato del Ministro del Lavoro Poletti; i voucher dovranno essere aboliti del tutto e, stando alle dichiarazioni, la trattativa col Governo sarà possibile qualora esso decida di accettare un netto cambiamento in merito.

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