Induzione parto: in che cosa consiste? Quando ricorrere alla pratica?

Una gravidanza non è mai facile, anche se è un momento molto bello di una vita di una donna. Le mamme sono sempre felici di parlare della loro gravidanza omettendo i malesseri che hanno avuto. Il motivo è anche la soddisfazione di essere diventate mamme. Tra le problematiche che si hanno durante la gravidanza, c’è anche la fine di essa. Infatti, essa termina intorno alla quarantaduesima settimana, vale a dire a 9 mesi.

Il bambino è pronto per nascere, ma il nostro corpo decide che possiamo ancora perdurare nella crescita del feto. Un evento normale per 1 caso su 3. Quando però si deve far nascere il bambino, perché ci sono dei rischi per la mamma, perché sono scaduti i termini, allora si deve eseguire l’induzione del parto.

Cos’è esattamente? Sottolineiamo che si tratta di una pratica molto usata. Una mamma su tre soffre di questo problema, specialmente nella nascita del primo figlio. I metodi per l’induzione del parto sono molti. Il bambino e la mamma non corrono alcun rischio e si ha un parto facile, naturale e semplice.

Usare un gel per un parto naturale

Il primo metodo usato per l’induzione del parto è quella di usare un gel di prostaglandine. Si introducono delle “candele vaginali” nell’utero. Esse non sono mirate a iniziare il travaglio, ma semplicemente a distendere la muscolatura. L’utero che trattiene il bambino, per farlo crescere, diventa particolarmente rigido, forti e molto nervose. Facciamo un semplice esempio. Se state trasportando una busta della spesa molto pesante, il braccio e l’avambraccio diventano tesi.

Una volta che lasciate la busta, la muscolatura appare particolarmente rigida. Lo stesso accade all’interno dell’utero. Il processo di usare il gel di prostaglandine per l’induzione del parto è quello più sicuro. Si ha immediatamente un forte rilassare della parete della cervice e della dilatazione della vagina. Qualche ora dopo, il parto avviene in modo naturale.

Induzione parto con “soluzioni naturali”

Esistono anche i “rimedi della nonna” per l’induzione del parto che sono assolutamente naturali e che permettono di non usare alcun farmaco. Una volta che avete terminato il tempo, ma il parto non avviene si consiglia di:

  • Fare lunghe passeggiate a passo svelto
  • Esercizi di respirazione per il rilassamento della muscolatura della pancia
  • Brevi esercizi ginnici di aerobica per pre-mamma
  • Fare sesso

Le passeggiate e gli esercizi ginnici portano a rilassare la muscolatura addominale e dell’inguine. Questo aiuta la rottura delle acque e quindi ad indurre il parto. Il rilassamento della muscolatura della pancia, con il controllo della respirazione, è utile per eseguire dei movimenti naturali. Tramite questo semplice esercizio, si ha una stimolazione dei movimenti uterini. Il risultato è un parto a breve. Infine, fare sesso riesce a rilassare la muscolatura della cervice e quindi a eseguire una dilatazione vaginale del tutto naturale. Pensate che questo è uno dei metodi più antichi per l’induzione del parto.

Usare la fettuccia? Che vuol dire

L’uso della fettuccia, conosciuta anche come Propess, è molto comune. Si imbeve una fettuccia di una soluzione a baste di prostaglangine che viene poi inserita nella vagina. Si tiene per circa 24 ore poiché il suo effetto è a lento rilascio. Il collo dell’utero inizia ad assorbire questa sostanza e si ha il travaglio in poche ore. Si tratta di un metodo usato da molti ginecologi per le “mammine” che hanno terminato il tempo e che devono assolutamente partorire.

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