Imposte registro seconda casa: cosa stabilisce la legge? A chi si rivolgono?

L’acquisto della seconda casa, anche se si tratta di un appartamentino per le vacanze estive o invernali, indica un’ennesima proprietà. Non si deve solo valutare la spesa di acquisto, ma anche quello che riguarda poi il mantenimento. Infatti, gli aspetti diversi e successivi, sono le tasse e le imposte che ne derivano. Un argomento che possiamo riassumere come “imposte registro seconda casa”.

Le legge attuale, al riguardo delle imposte registro sulla seconda casa, si pala di IMU e TASI. Mentre, per quanto riguarda l’acquisto, parliamo di Iva, importa di registro, imposta catastale e ipotecaria.

Sottolineiamo quali sono le tasse che rientrano poi nelle imposte di registro della seconda casa, vale a dire:

  • IMU, Imposta Municipale Unica, che riguarda i contributi sulla proprietà
  • TASI, Tassa sui Servizi Invisibili, che riguarda i servizi pubblici utili alla comunità e che si pagano solo per i proprietari di seconde case

Esistono anche delle agevolazioni e sgravi fiscali sulle seconde case, ma solo se affittate. In questo caso sarà il Comune a dichiarare eventuali diminuzioni delle tasse per agevolare i cittadini.

Prima casa e seconda casa, quali sono le tasse da pagare

La legge italiana cerca di venire incontro alle richieste e necessità dei cittadini, riguardo agli immobili o terreni di proprietà. Un utente che possiede una “prima casa”, non deve versare le tasse di IMU e TASI, ma non vale per tutti. Le prime case di lusso, come ville o ambienti con metrature superiori ai 150 metri quadri, allora si pagano le tasse dovute. In poche parole, la legge dichiara che la prima casa è di necessità. Questo vuol dire che esso dovrebbe essere un diritto di tutti. Mentre, per quanto riguarda poi le seconde case, allora la situazione chiama.

Le imposte di registro per la seconda casa si versano proprio in considerazione dei beni e della rendita del proprietario. Se un proprietario di seconda casa, decide di non affittarla, è una sua scelta. Solo che la legge dichiara che essa potrebbe dare una rendita. Se il proprietario non vuole questa rendita, comunque deve pagare determinate tassazioni. Il discorso è complesso, ma non impossibile da capire. Praticamente, se avete delle seconde case, vi tocca pagare l’IMU e la TASI.

Imposte di registro per la seconda casa, come si calcola

Le imposte di registro per la seconda casa si calcolano rispettando una serie di “richieste” statali e comunali. La Tasi si calcola conoscendo la “destinazione dell’immobile”, la rendita catastale e l’aliquota. Essa può essere diminuita o aumentata in caso il locale e libero o affittato. Su internet potete trovare molti “moduli” online per avere il calcolo di Imu e Tasi. Basta che digitate: imposte di registro per la seconda casa calcolo.

Chi le deve pagare?

Un immobile in locazione rappresenta sempre un problema di spese condivise tra proprietario e affittuario. Chi deve pagare le imposte di registro per la seconda casa? Sintetizziamo quello che ci dice la legge, l’IMU non viene mai pagata dall’affittuario. Essa è una tassa che ricade interamente sulle spalle del proprietario.

Per la TASI ci possono essere delle richieste contrattuali o comunali. La legge obbliga che la TASI sia versata per il 90% dal proprietario e per il 10% dall’affittuario. In caso sul contratto ci sono delle richieste diverse, allora ci si atterrà tra le cose che sono state richieste da entrambe le parti concordanti.

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