Eni, nuove concessioni nel Mediterraneo: chiusa inchiesta per tangenti in Nigeria, titolo invariato

Eni chiude questa giornata di contrattazioni senza muoversi di un millimetro, rimanendo a quota 15,17€ con un basso volume di scambiati fermi a quota 12 milioni ed 878 mila unità.

Intanto arriva la notizia di altre due concessioni portate a casa dal cane a sei zampe nel Mar Mediterraneo, vicino il mega giacimento di Zohr, nelle acque territoriali egiziane.

Con la gara appena conclusa alla quale hanno partecipato i big mondiale del settore, il Governo di Cipro ha assegnato due blocchi esplorativi ad Eni, di cui il Blocco 8 in solitaria mentre il Blocco 6 in compartecipazione al 50% con Total.

L’Amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi ha parlato di un momento molto importante per la società italiana, che dopo i grandi successi raggiunti con il super giacimento di Zohr, inizia a far fruttare tutta l’esperienza maturata nel settore delle esplorazioni di giacimenti di gas.

L’obiettivo dichiarato dell’Eni ora è quello di creare un grande polo europeo e nordafricano per l’estrazione ed il commercio del gas naturale, con base nel Mediterraneo e proprio Eni come uno dei player più importanti.

Milano chiude indagini su presunte tangenti in Nigeria

Nel frattempo la Procura di Milano ha chiuso le indagini sul presunto scambio di tangenti tra l’Eni ed il Governo nigeriano,. con l’iscrizione nel registro degli indagati di 2 società ed 11 persone fisiche, accusati di corruzione internazionale.

Nel registro degli indagati spiccano i nomi dell’Amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi, l’ex Paolo Scaroni ed il faccendiere Luigi Bisignani, mentre oltre all’Eni risulta indagata anche la Shell.

Al centro dell’inchiesta milanese ci sarebbe una famosa presunta tangente da oltre 1 miliardo di euro, che sarebbe stata concessa da Eni e Shell nei confronti di politici di spicco del Governo della Nigeria, come ad esempio l’ex Ministri Dan Etete. Forti smentite da entrambe le parti su una possibile colpevolezza.

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