Vincere contro l’ebola una battaglia dura che con l’ultimo allarme spaventa anche l’OMS.
All’indomani dell’annuncio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che dichiarava sconfitto l’Ebola nell’Africa occidentale, dove, lo ricordiamo, ci sono stati molteplici casi di atroce morte a causa di questo micidiale virus e molti contagi tra il personale sanitario, purtroppo è giunta dalla Sierra Leone una notizia shock: una donna è morta a causa del virus Ebola.
Si tratta di una diagnosi confermata dalle indagini di laboratorio e questo riapre la partita che sembrava terminate e vinta. Il virus ha una incubazione di 30 giorni e il timore è che, dopo aver considerato sconfitto il virus, possano essere stati allentati i controlli e la malattia di questa donna potrebbe rappresentare la scintilla che ridà fuoco all’epidemia. L’OMS dovrebbe avere sotto controllo la situazione ma di sicuro la notizia giunta è inquietante, anche in virtù delle ondate migratorie dall’Africa che continuano a riversarsi sui territori Europei .
In molti, da molto tempo pongono l’accento anche sulla rilevanza dal punto di vista sanitario dei fenomeni migratori, oltreché sociali e di sicurezza in generale, salvo essere perlopiù ignorati o tacciati di razzismo. Il rischio sarà anche solo teorico, ma nessuna persona di buon senso può sostenere che è, con certezza assoluta, inesistente.
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