
Secondo la Confindustria l’Italia ha agganciato la ripresa, ma le tasse restano ancora troppo alte, sono la vera zavorra del Paese.
L’economia italiana mostra segni di ripresa, e l’associazione presieduta da Squinzi prevede un rialzo delle stime del Pil per l’anno in corso rispetto allo 0.8% indicato a giugno.
Secondo Confindustria la priorità dell’Italia è di rafforzare la lenta risalita dell’economia proseguendo lungo la strada delle riforme strutturali, ivi compresa la riduzione del carico fiscale che zavorra la competitività delle imprese.
Sostanzialmente la posizione di Confindustria è quindi quella del governo, dal momento che Matteo Renzi ha recentemente annunciato un consistente piano di riduzione delle tasse per circa 50 miliardi nell’arco della legislatura.
E per le stesse imprese dovrebbe arrivare un taglio dell’Ires per il 2017.
Il tutto, nel quadro di un rilancio generale della crescita, rinunciando a quel clima di austerità al quale sembrano particolarmente affezionati alcuni Paesi europei, Germania in testa.
In questo senso la linea di politica economica italiana differisce molto da quella piuttosto statica e inconcludente che ha portato la UE a fossilizzarsi sui risparmi e sul contenimento delle spese, piuttosto che nella crescita.