Citazione davanti al WTO per Ue e Usa: la Cina vuole il riconoscimento come economia di mercato

Citazione WTO

Nelle ultime ore è rimbalzata l’ultima news da Pechino: il giorno 11 dicembre la Cina ha deciso di citare Unione Europea e Stati Uniti d’America davanti al WTO, a causa del mancato riconoscimento dello status di economia di mercato, riconosciuto come atto dovuto e necessario a seguito dell’adesione risalente all’anno 2011.

Durante i festeggiamenti per il quindicesimo anniversario dell’Organizzazione Mondiale per il Commercio , la Cina, tramite una nota comparsa sul sito del Ministero del Commercio nel corso della serata, ha deciso di rendere palese il suo provvedimento nei confronti di Ue e Usa , per risolvere il problema nato dall’approccio riguardo le norme anti-dumping. Stando all’articolo 11 del Trattato, esso sarebbe scaduto proprio l’11 Dicembre.

Con questa nota , Pechino chiede il proprio riconoscimento come economia di mercato, e ne ha diritto secondo il secondo il sistema utilizzato, che analizza costi di produzione al fine di calcolare il valore dei prodotti. Il riconoscimento dello status , allo scadere dei 15 anni di concordato dovrebbe essere automatico, ma così non è stato.

L’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America non avrebbero infatti tenuto fede a quest’obbligo, e il mancato rispetto dello stesso ha avuto per la Cina serie conseguenze sull’export: la Repubblica Popolare Cinese vuole far valere i propri diritti, e annuncia che, grazie agli strumenti normativi, lo farà in modo deciso.

Sulla questione non poteva che pronunciarsi anche Bruxelles: dal Belgio arrivano critiche per la Cina; il provvedimento di citazione non sarebbe infatti stato necessario, dal momento che la Commissione Europea sta già lavorando per emendare le norme in esame. Mesi fa, proprio Bruxelles aveva deciso di eliminare la lista contenente i paesi riconosciuti come economia di mercato, al fine di evitare diatribe con il WTO pur mantenendo salda la sua politica anti-dumping.

In attesa dell‘ok dei 28 paesi firmatari, Bruxelles auspica che questa metodologia porti maggiore neutralità, analizzando di fatto le distorsioni di mercato. Pochi giorni fa anche il Giappone ha negato il riconoscimento di economia di mercato, mentre gli Usa hanno mosso forti critiche alla politica economia cinese e le sue riforme, che renderebbero gli investimenti instabili.

Con l’elezione del nuovo Presidente Donald Trump la tensione potrebbe addirittura aumentare, anche a causa del deficit statunitense nell’interscambio Cina-Stati Uniti.

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