Cambio Euro-Dollaro ed Euro-Sterlina ottobre 2016: tasso aggiornato e previsioni, cosa cambia dopo il crollo?

Eur/Usd e Eur/Gbp

Ad oggi il cambio Eur/Usd è a 1,11085 mentre il rapporto tra la nostra moneta e il pound inglese si assesta a 0,90290.

Eur/Usd: un rapporto altalenante

Previsioni risalenti ad alcuni mesi fa avevano previsto per  il 2016 parità tra euro e dollaro, tuttavia rilevanti avvenimenti politici tra cui la Brexit avevano influenzato, tra le altre cose, anche l’andamento della coppia di valute più famosa del mondo. Fare previsioni per questo scambio risulta sempre particolarmente difficile dal momento che l’andamento è noto per la sua incostanza e soggetto a cambiamenti influenzati dall’Economia di Stato, la politica tributaria e, non ultimo, il costo effettivo del greggio.

Nell’ultima settimana il rapporto Eur/Usd aveva subito forti ribassi, fino a quando non sono stati pubblicati i dati riguardanti il mercato del lavoro statunitense di settembre. Infatti, i Non Farm Payrrolls hanno decretato la sconfitta del dollaro, che per tutta la settimana si era stabilizzato in una posizione di supremazia rispetto all’euro. Dopo l‘1,110 la quotazione  Eur/Usd era risalita ad un incoraggiante 1,12.  Per la prossima settimana sono previsti i verbali FOMC e le vendite al dettaglio Usa, due appuntamenti che sicuramente stravolgeranno ulteriormente l’altalenante rapporto tra valute.

Sul medio e lungo periodo, per una previsione più completa ci sarà senza dubbio necessità  di guardare anche alle elezioni presidenziali americane.Per quanto riguarda la giornata di oggi, nel momento in cui si scrive il rapporto Eur/Usd ha subito un ribasso dello 0,45% assestandosi a 1,1086, dopo l’apertura a 1,1136. Il picco massimo è stato con 1,1204, mentre il minimo raggiunto è stato di 1,1071. Nell’ultimo anno il ribasso è stato pari a 1,99%.

Eur/Gbp dopo il crollo del pound

L’ondata di ribassi per la sterlina sembra non avere mai fine: si può infatti parlare di settimana drammatica per il pound inglese, già messo duramente alla prova con la questione Brexit e Hard Brexit, che ha raggiunto nei giorni scorsi i minimi dal 2009 nei confronti dell’euro e del dollaro statunitense. Le dichiarazioni di Theresa May , primo ministro inglese, che aveva annunciato la concreta uscita dall’Eurozona in tempi brevi, avevano letteralmente fatto crollare la moneta.

Tra giovedì e venerdì della scorsa settimana le quotazioni Gbp/Usd sono passate da 1,26  a 1,20,mentre il rapporto Eur/Gbp in pochissimi secondi è salito  0,93, nonostante partisse da 0,885. L’euro aveva infatti guadagnato lo 0,20% sul pound, e le previsioni confermerebbero questa tendenza anche per il futuro, proprio a causa della Hard Brexit, ovvero l’uscita netta del Regno Unito dall’Unione. La perdita del mercato comune preoccupa in particolar modo gli industriali inglesi, che in una lettera rivolta proprio a Theresa May, hanno messo in guardia il primo ministro dai probabili risvolti negativi per l’economia del paese.

Nella giornata di oggi il rapporto Eur/Gbp apriva a 0,90 e si è mantenuto piuttosto costante, con una lieve risalita dello 0,06% negli ultimi minuti.

 

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