Cambio Euro-Dollaro Dicembre 2016: aggiornamenti post Referendum Costituzionale

Cambio euro dollaro

Il recente Referendum Costituzionale che ha visto il superamento del “No” a discapito del “Sì”, oltre ad aver creato non poco scompiglio all’interno del Parlamento italiano e degli italiani in generale, ha portato anche una serie di ripercussioni importanti su determinati aspetti dell’economia mondiale.

Vediamo, nelle righe che seguono, come la vittoria del No abbia visto la figura dell’Euro mostrare un’insolita resistenza, e analizziamo inoltre la questione sempreverde legata al cambio di valuta tra euro e dollaro.

Cambio euro-dollaro: ecco cosa è successo dopo il No al Referendum Renziano

Il cambio-euro dollaro non è rimasto indifferente al Referendum che ha chiamato gli italiani al voto lo scorso 4 dicembre: il crollo verticale fino al minimo ha fatto tremare molti finanzieri negli ultimi giorni, crollo risanato immediatamente da un repentino rialzo che ha fatto balzare nuovamente l’euro sopra in area 1.07.

Tuttavia gli ostacoli non si sono fatti attendere: il rialzo del cambio euro-dollaro non è durato, e la scadenza di opzioni a quota 1.0700 e 1.0750 oggi sta limitando concretamente il cambio in questione.

Nonostante molti chiamassero la parità tra le due valute, questa realtà è ancora lontana, poiché dopo le dimissioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi bisognerà aspettare le nuovi elezioni per conoscere il futuro del mercato valutario, che continua a essere decisamente precario e dai risvolti inaspettati.

Inoltre non bisogna dimenticare che a Dicembre è attesa la decisione della Fed sui tassi USA. Un eventuale rialzo potrebbe dare nuova spinta al dollaro e avvicinare l’euro verso la parità sul cambio.

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