Continua il dialogo con la Banca Centrale europea guidata da Mario Draghi per Banca Carige, che è riuscita ad ottenere una proroga sulle tempistiche per presentare il nuovo piano industriale dell’istituto. Ora Carige avrà tempo fino al 28 febbraio del 2017, quindi ben due mesi e mezzo per studiare una nuova soluzione nei dettagli.
Il problema di Banca Carige sono sempre i crediti deteriorati, che appesantiscono i bilanci delle banche italiane e ne minano la solidità, questione al centro delle politiche di rafforzamento imposte da qualche anno dalla BCE.
In particolare la necessità primaria della Banca è liberarsi di almeno 1 miliardo di npl, cioè non performing loans, appunto i crediti deteriorati che gravano sui bilanci.
Carige: Criteri BCE sempre più stringenti
Nel nuovo piano industriale che Carige dovrà presentare, dovranno essere indicate le tempistiche e le modalità per la riduzione di tali crediti, oltre ad un dettagliato piano specifico voce per voce.
Quello che è cambiato da parte della BCE è il tipo di intervento richiesto alle banche ora. Infatti la Banca Centrale non si limita più a fornire indicazioni generali sulla diminuzione dei crediti deteriorati, ma fornisce dei veri e propri parametri che devono essere rispettati per ogni singola voce.
In particolare Banca Carige dovrà diminuire i propri npl nella misura del 63% di sofferenze, 32% di inadempienze stimate e del 18% di crediti deteriorati scaduti.
Tutto questo servirà per fornire uno studio accurato entro la fine di febbraio sulla situazione patrimoniale della Banca, in modo da prendere tutti i provvedimenti necessari per garantire solidità all’istituto negli anni a venire.
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